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Gianni Biagi: un po’ di storia per capire perchè più si aggrava la sua posizione giudiziaria, più aumenta il suo potere in Regione

Oggi ho presentato una interrogazione in Regione sull’opportunità che il dirigente regionale Gianni Biagi, sotto processo per corruzione come ex-assessore a Firenze, gestisca fondi pubblici come dirigente regionale per 67 milioni di euro l’anno, oltretutto occupandosi di temi delicati come l’accreditamento delle agenzie di formazione.
Ma come non siete il partito dei garantisti voi? Potrebbero sobbalzare alcuni di voi.

Certo! Rispondo immediatamente. Resta il presupposto di innocenza fino all’ultimo grado della sentenza, ma esiste l’opportunità politica e la responsabilità delle scelte prese. Mio dovere di oppositore è raccontare ai cittadini quello che avviene in queste stanze per permettere a tutti poi di votare con la maggiore consapevolezza possibile. Quello che avviene nelle aule di Tribunale, lo leggiamo dai giornali.

In questo mio post, forse non troppo breve, proverò a riannodare un po’ di fili di una storia. Proverò a mettere in fila una serie di fotogrammi e lascerò a voi le somme da tirare.

Personaggi politici (Tutti legati all’ex PCI, poi PDS, poi DS oggi PD): Gianni Biagi, Alberto Formigli, Ugo Caffaz, Leonardo Domenici, Graziano Cioni e Enrico Rossi

Altri soggetti e vicende connesse: Architetto Casamonti, Quadra S.rl, Castello, Panificio Militare, Manifattura Tabacchi, Campeggio Piazzale Michelangelo, Novoli e Agenzie di Formazione.

Il tutto condito con 67 milioni di euro annui di fondi pubblici.

Siamo negli anni di Leonardo Domenci come Sindaco di Firenze. In comune ci sono tre personaggi in luoghi chiave per lo sviluppo di Firenze. L’assessore all’urbanistica Gianni Biagi, il Presidente della Commissione Urbanistica Alberto Formigli e il capogruppo del PD Ugo Caffaz.

2005: Ugo Caffaz, di professione dipendente in Regione, riceve una promozione lavorativa e quindi si dimette da capogruppo dei DS e lascia il posto al Presidente della Commissione Urbanistica Alberto Formigli.

Negli anni presento interrogazioni su alcune grandi questioni urbanistiche fiorentine, l’Assessore Biagi risponde che è sempre tutto regolare. Dall’intervento del centro unico di rottamazione a Il Ferrale, al recupero di Via Silvani, ai rapporti con Casamonti che lo vedono coinvolti in importanti progetti come il recupero dell’area di Novoli, alla tentata costruzione di un villaggio turistico al Piazzale Michelangelo, fino al discusso recupero del Panificio Militare

2008: Nel frattempo in città scoppiano i casi Quadra e Castello. Vengono Indagati Formigli, Cioni e Biagi. Molti dei dubbi che avevo sollevato sulle vicende urbanistiche trovano conferma, ma sopratutto emerge che dietro agli interventi più discussi compare o la Quadra o Casamonti.

Biagi arriva addirittura a rispondere palesi falsità anche ad una mia interrogazione ufficiale che riguarda Quadra, Bartoloni e Formigli. Anche la sinistra estrema arriva a lamentarsi di questo atteggiamento di Biagi.

Per il recupero del Panificio Militare emerge che Gianni Biagi aveva presentato a Venezia il 13 novembre 2004

 durante la rassegna “urban-promo-città trasformazione investimenti”, alle ore 12,15 la riqualificazione dell’area ex Panificio Militare, insieme a Marco Casamonti (progettista, studio Archea, studio Raphael Moneo) e Vincenzo Di Nardo (Rubens Immobiliare Srl). Biagi di fatto presentava insieme a Casamonti, come fatto, il progetto di recupero prima ancora che fosse valutato e approvato dal consiglio comunale e dagli uffici competenti. Peraltro a distanza di 8 anni ancora non è stata modificata la destinazione d’uso dell’area e l’amministrazione è stata poi costretta dalle pressioni dei cittadini a smentire quel progetto presentato in un contesto pubblico internazionale come quello di Venezia.

Travolto dagli scandali e dalle inchieste il 27 novembre 2008 Gianni Biagi si dimette da Assessore del Comune.
Il 1 Dicembre un dirigente della Regione crea una unità di studio apposita e ci mette come dirigente l’assessore travolto dagli scandali Gianni Biagi. Indovinate chi è quel dirigente della Regione? Ugo Caffaz, che aveva lasciato il proprio posto di Capogruppo del partito di maggioranza a Formigli.

Passano gli anni, le accuse a Biagi non si smontano. Anzi si arriva al processo e i PM chiedono per Biagi 4 anni e 6 mesi di reclusione. Tra le accuse proprio i rapporti con Casamonti e molti degli interventi che avevamo contestato.

Mentre la sua posizione giudiziaria si complica, in attesa di processo, in Regione accade l’impensabile: Ugo Caffaz affida incarichi sempre di maggiore peso e responsabilità a Gianni Biagi.

Ricapitolo e situazione ad oggi:

Gianni Biagi è sotto processo per corruzione, concussione e turbativa d’asta. Si è dimesso da assessore, ma in seguito agli scandali e alle dimisisoni da assessore ha acquisito come dirigente molto più potere e quantità di denaro pubblico da amministrare. Nel 2012 è responsabile di 70 capitoli di bilancio per un totale di  €66.980.273,54 (70 milioni). Tra i suoi incarichi anche il delicatissimo ruolo di selezione per l’accreditamento delle agenzie di formazione. Di questo deve ringraziare Ugo Caffaz, Capogruppo del partito di maggioranza quando lui era assessore che dimettendosi ha lasciato il posto a Alberto Formigli inquisito a sua volta.
Biagi e Formigli sono entrambi cresciuti nella politica di partito e istituzionale nel Quartiere3 (Gavinana e Galluzzo).

Questo è il sistema di potere della sinistra in Toscana.

Aspettiamo gli esiti dei processi con la presunzione di innocenza, nel frattempo denunciamo l’opportunità politica, mancata da parte del Presidente Rossi, di lasciare in questi anni a scopo cautelativo un incarico di studio al dirigente Gianni Biagi.

Il mio comunicato stampa
L’interrogazione in Regione