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Ridateci la sinistra! Surreale dibattito in Regione sui nidi

In commissione cultura della Regione Toscana stiamo discutendo il regolamento per i servizi alla prima infanzia.
In poche parole, levate una trentina di pagine di  elucubrazioni lessicali utili a giustificare i premi produzione di qualche dirigente, si parla della riorganizzazione del servizio degli asili nido.


Un tema fondamentale per un popolo che si trova a combattere con una crisi economica e demografica.
In Italia mancano i soldi e non si fanno più figli. Le Istituzioni dovrebbero considerare come eroi quei giovani che con lavori precari e un futuro incerto scelgono di mettere al mondo dei figli.
Le Istituzioni dovrebbero aiutarli, incentivarli e sostenerli.

Mentre discutiamo propongo due cosette concrete concrete. Non ideologiche, semplicemente di buon senso.

1) Incentivare, anche economicamente, quei Nidi che restano aperti fino alle 19:30. Quasi tutti chiudono alle 17. Oggi nessun lavoro ti lascia libero alle 17. Con la conseguenza che le famiglie in cui lavorano entrambi i genitori (oggi una necessità) o ci sono i nonni a disposizione o non possono fare figli e lavorare.
2) Prevedere nelle graduatorie di inserire anche il criterio del reddito. Oggi essendo la scelta comunale, in molti comuni, questo non accade. Un problema non tanto nelle grandi città dove, grazie al privato sociale, un nido si trova più o meno sempre quanto in comuni più piccoli dove ci sono più bambini che posti a disposizione. Ho quindi proposto di agevolare in graduatoria chi non può permettersi una baby sitter privata.

Due proposte concrete, semplici, non ideologiche, di buon senso che pensavo fossero condivise unanimemente.
Pensavo di trovare approvazione più di tutto dalla sinistra che un tempo era a difesa dei poveri e del lavoro.
Invece è intervenuta Daniela Lastri a nome del PD bocciando entrambe le mie proposte con motivazioni surreali.

1) Orario lungo dei nidi: Assolutamente no. I nidi non sono dei parcheggi. Ai genitori serve stare con i bambini e ai bambini serve stare con i genitori. Al giorno di oggi gli orari sono flessibili, non siamo più nell’800.


2) Le graduatorie non devono prevedere il reddito come criterio. Il servizio deve essere garantito al ricco come al povero. Giusto calibrare il costo in base la reddito, ma non la possibilità di usufruire del servizio.

Nella filosofia del PD toscano quindi oggi una giovane coppia in cui entrambi i genitori lavorano precariamente e non arrivano alla fine del mese hanno diritto ad accedere ai nidi come i pupilli della famiglia Agnelli e se fortunatamente vi accedono devono andarli a prendere a metà pomeriggio e perdere il posto di lavoro.

Della serie “Se non hanno pane, che mangino brioche!”. Che amarezza.

Ridateci la vecchia sinistra.

Erano sporchi, brutti e cattivi ma almeno rappresentavano veramente il popolo non come questi aspiranti radical-chic.