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Se a Bologna la strage non fosse fascista ma comunista?

Il Giornale di oggi nelle pagine interne riporta un interessante articolo sulla strage di Bologna.

Il 3 agosto del 1980, a poche ore dalla strage, l’Unità aveva già emesso la propria sentenza attribuendo la responsabilità dell’attentato “all’area fascista.” Dopo trenta anni, nonostante i processi e i ricorsi ancora si dibatte sulle ipotesi alternative e sui mandanti.

Oggi emerge che un uomo delle Brigate Rosse ha dormito la notte precedente l’attentato in un albergo dirimpetto la stazione di Bologna.

Questo uomo ha un nome e cognome, Francesco Marra e lo stesso fondatore storico delle BR Alberto Franceschini l’ha più volte indicato come componente del movimento eversivo comunista.

Sull’articolo del Giornale firmato da Chiocci si legge che “Le nuove indagini puntano prepotentemente alla rete del terrorista Carlos, legato ai palestinesi, che avrebbe compiuto la strage come ritorsione all’arresto in Italia del leader del Fplp Abu Saleh e di alcuni autonomi legati a quest’ultimo. 

Due dei capi di questa rete, «Separat», attualmente indagati a Bologna – Thomas Kram e Krista Margot Frohlich – la notte prima dell’esplosione avevano dormito in un hotel a due passi dalla stazione,” proprio come Francesco Marra.

Inoltre i legami tra la rete palestinese Separat e le BR sono emersi e confermati più volte in più indagini e processi.


Se la strage non fosse fascista ma comunista? Anzi per la precisione palestinese e comunista, i benpensanti antifascisti con la kefiah di ordinanza sarebbero pronti ad auto-contestarsi il prossimo 2 agosto?