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Sanità toscana: “Finita un’era, Rossi si, ma di vergogna!”

Dopo essersi pavoneggiato per anni adesso Rossi dovrà fare i conti con il proprio fallimento politico. Per il Ministero della Salute il modello sanitario regionale non è più un riferimento per gli altri. Un vero e proprio smacco per il Governatore toscano che da assessore alla sanità aveva presentato ben tre Piani Sanitari Regionali.

Ho appreso la notizia dell’esclusione della Toscana, operata dal Ministero basandosi essenzialmente sugli aspetti finanziari, dall’elenco delle principali regioni da prendere a riferimento a livello nazionale, superata da altre limitrofe quali Umbria, Marche ed Emilia Romagna.
Rossi è stato colto in fallo su una delle più gravi carenze del sistema sanitario toscano e cioè i buchi di bilancio. Le singole Aziende sanitarie hanno per anni inseguito, talvolta invano, il pareggio di bilancio, operando inaccettabili tagli alla quantità e alla qualità delle prestazioni ed anteponendo logiche finanziarie agli interessi dei cittadini, finendo per produrre solo disastrosi buchi di bilancio. Si sono distinte, solo per citarne alcune, le ASL di Massa sopra tutte ma anche Livorno, Viareggio, Siena ed Empoli.
Già di recente la Corte dei Conti aveva riscontrato, nei risultati di esercizio di alcune di queste ASL, delle criticità di cui aveva chiesto conto.Così,mentre i bilanci delle ASL sembrano un colabrodo, intanto si chiudono gli ospedali, aumentano i tempi delle liste d’attesa, si operano tagli inaccettabili alle prestazioni e si mantiene l’odioso balzello dei 10 euro per la digitalizzazione sugli esami diagnostici. Non prova un po’ di vergogna, signor Presidente?