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Soddisfatto e sereno di aver chiesto l’ispezione e il commissariamento del Forteto

-Necessario commissario realmente terzo, non ci fidiamo delle centrali di cooperative locali-

Sono soddisfatto e sereno di aver permesso un risultato così importante per i diritti dei lavoratori, per la tutela delle vittime e per la salvaguardia della realtà economica mugellana. Adesso il Governo commissari subito con un soggetto realmente esterno, non ci fidiamo delle centrali delle cooperative locali che fino ad oggi hanno omesso interventi. La mozione per chiedere l’intervento Governativo l’avevo presentata a chiusura della commissione d’inchiesta regionale durante il dibattito in Aula del 16 gennaio, ma su richiesta del PD avevamo accettato di rimandare il dibattito in commissione .

Commissione svoltasi il 31 gennaio tra urla feroci e interruzioni per abbandono dell’aula da parte di alcuni esponenti del PD tra cui anche il Presidente di commissione oggi On.Caterina Biti. Dopo una lunga trattativa decidemmo di far inviare dal Presidente Monaci a nome di tutto il Consiglio la lettera al Governo per chiedere l’ispezione ministeriale senza indicare preventivamente nella lettera la richiesta di commissariamento e lasciando tutte le valutazione agli ispettori governativi.

Eravamo sereni che ispettori terzi non avrebbero potuto scegliere diversamente anche se rimanemmo esterrefatti di un simile atteggiamento di parte della maggioranza che addirittura chiedeva di ascoltare i vertici della cooperativa prima di procedere

A questo punto chiediamo anche una riflessione seria sul ruolo di sindacati e centrali di cooperative che in questi anni hanno nel migliore dei casi non visto, ma nel peggiore coperto e tutelato gli abusi sul lavoro. Sicuramente non potranno essere loro a gestire il commissariamento. 

Il Forteto non è solo il luogo degli atroci abusi su minori e disabili. Dai lavori della commissione regionale d’inchiesta è emerso chiaramente che il prestigio economico della ricca realtà produttiva è conseguenza di sfruttamento lavorativo e di violazione di elementari diritti umani. Dai verbali della commissione emerge che nella cooperativa vengono sistematicamente calpestate le più elementari norme a tutela del lavoro, dei diritti umani e delle norme fiscali: bambini costretti a lavorare la notte prima di andare a scuola, lavoratori chiusi per punizione nelle celle frigorifere, donne in gravidanza costrette a lavorare, uomini sani e portatori di handicap a lavoro 365 giorni l’anno senza ferie compreso Natale o ferragosto, stipendi mai visti, finti periodi di sospensione dal lavoro per incassare contributi statali, nessun orario e nessuno straordinario riconosciuto economicamente. Il tutto accompagnato da sommari processi popolari serali, abusi fisici e psicologici. Di fatto è un luogo di schiavismo.