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Chiusura Seves: False promesse e compiacenza, Rossi si prenda la sue responsabilità

Apprendiamo della chiusura a giugno della Seves, purtroppo finisce nel peggiore dei modi la storia di un’azienda vittima della speculazione della proprietà. 97 lavoratori con le loro famiglie lasciate sul lastrico e vittime anche delle false promesse degli amministratori di sinistra che in questi anni hanno espresso solidarietà solo per compiacenza e per vedere il nome pubblicato su un giornale.
Da anni siamo vicini ai lavoratori e oggi è necessario che vengano fuori anche le responsabilità politiche di chi in questi anni si è reso protagonista di un assordante silenzio che ha contribuito a mettere in ginocchio i lavoratori di questa azienda.
Se fosse vero che i nuovi compratori sarebbero intenzionati a vendere sarebbe gravissimo, alla luce di questo abbiamo presentato un’interrogazione al presidente Rossi per avere spiegazioni su quello che la Regione Toscana ha fatto e non ha fatto per cercare di salvare la Seves e i suoi lavoratori. Occorre ricordare che la Seves prima dello sciacallaggio speculativo aveva un bilancio in attivo e la qualità della produzione era altissima.
Vigilerò attentamente affinchè dietro la chiusura della Seves non ci sia l’operazione immobiliare sventata 6 anni fa quando la sinistra aveva già previsto nei piani urbanistici il cambio di destinazione dell’area.
Un’altra brutta pagina che riflette l’inconsistenza delle politiche lavorative dell’amministrazione Rossi che si porta sulle spalle le responsabilità di queste situazioni