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Nuovi criteri per l’assegnazione dei fondi agli alluvionati toscani

Nuovi criteri per l’assegnazione dei fondi agli alluvionati toscani, e maggiori certezze sulla “filiera” dei soldi destinati dalla Regione Toscana, con un’attenzione particolare ai casi di Carrara, dell’Elba, della Lunigiana e del Grossetano. E’ quanto chiediamo con una mozione, richiamando le periodiche vicende di cronaca che nelle ultime settimane hanno coinvolto Marina di Campo (dove un imprenditore non si è visto liquidare il contributo per il danno subito perché le stesse istituzioni gli hanno impedito di avviare i lavori) e Carrara (dove un uomo ha ottenuto un risarcimento di 200 euro a fronte di richieste per oltre 10mila euro).
Naturalmente sono necessari controlli e verifiche da parte di Comune e Protezione Civile per evitare che qualcuno possa lucrare sul dramma delle popolazioni colpite dalle alluvioni ma è indubbio che a volte i criteri adottati siano ai limiti dell’offensivo. Chiediamo che la Regione Toscana, come soggetto che eroga i fondi, si occupi di monitorare tutti i passaggi del denaro dalla Protezione Civile fino alle tasche del destinatario finale, e accertarsi che tutte le operazioni vengano svolte con trasparenza. Dove necessario, inoltre, modificare i criteri d’accesso ai fondi tenendo conto del buon senso: sarebbe assurdo tener fuori qualcuno dai rimborsi per una manciata di euro o per un cavillo. L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda un imprenditore di Marina di Campo: il 7 novembre 2011 l’alluvione ha distrutto il muretto di contenimento a protezione degli argini del fosso di Bovalico, proprio accanto al suo Beach Bar. Da quel momento il muro – unica protezione dal fango per il locale – non è stato ricostruito per rimpalli di responsabilità tra la Provincia di Livorno, il Comune di Campo, il Genio Civile e la Regione, né è stato liquidato il danno, stimato dalla Regione in 10mila euro a fronte di fatture per oltre 54mila euro. Altrettanto paradossale la vicenda di Carrara: dalla richiesta iniziale di 10.800 euro si è passati a 6.500, poi a 2.400 e infine a poco più di 200, adducendo come spiegazione che vengono risarciti solo i danni strutturali.