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PRATO, ROM “PAPERONI” IN CASE POPOLARI

Il Partito democratico chieda scusa ai cittadini di Prato e il sindaco Biffoni si dimetta per aver assegnato a rom finti nullatenenti, ma in realtà evasori, le case popolari sottratte ad italiani bisognosi. Nel marzo 2015 avevamo denunciato il fatto che il portavoce sinti del campo di Mezzana avesse la tessera del Partito democratico: chiediamo che venga fatta luce anche su questa vicenda, vogliamo sapere se abbia influito sulle scelte del Comune.

Un’operazione della Guardia di Finanza e della Procura a Prato ha coinvolto cinque famiglie rom, ex abitanti del campo nomadi di viale Marconi e alcune delle quali assegnatarie di alloggi popolari, a cui è stato sequestrato un patrimonio di 2,5 milioni di euro.

Nel sopralluogo che effettuammo nel 2015 proprio nel campo rom di viale Marconi sottolineammo la vergogna dei favoritismi ai rom a discapito dei cittadini pratesi. Le verifiche della Guardia di Finanza e l’indagine della Procura oggi rende chiaro a tutti che gli italiani sono stati danneggiati due volte: prima scavalcati ingiustamente nelle graduatorie, e poi beffati da persone ricche che attendiamo di conoscere come abbiano potuto accumulare un tesoro così grande. 
I vicesindaco Faggi, presente al nostro sopralluogo di allora, si dovrebbe vergognare per l’atteggiamento sferzante tenuto in quell’occasione: la sua amministrazione ha penalizzato italiani che rispettano le regole e pagano le tasse per la preferenza data dal Comune di Prato a rom truffatori. L’amministrazione pratese non solo li ha premiati, ma ha anche speso ingenti risorse pubbliche per ospitarli prima in un campo rom che poi è stato smantellato per un costo ulteriore di 13mila euro a carico dei pratesi. 
I cittadini non ne possono più di veder premiate persone ‘amiche’ della sinistra che non rispettano le leggi, non lavorano e non pagano. Ripristinare la legalità è il primo passo per risolvere questa incredibile situazione”.