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ANCHE IL GRILLINO SCIVOLA SULLA CASA

93 euro di affitto. All’anno. È quanto paga Emanuele Dessì, candidato al Senato per il Movimento 5 stelle, come canone di locazione per una casa popolare a Fregene (peraltro passata di generazione in generazione da oltre mezzo secolo, come se fosse un bene privato della famiglia). Ripeto: 93 euro annui, cioè 7,7 euro al mese.
Tutto nel rispetto della legge, visto che l’aspirante deputato grillino ha un reddito pari a zero, nonostante sia titolare di un’azienda di trasporti. Vale la pena aggiungere – come ha riportato un servizio di Piazza Pulita – che alcuni anni fa, durante un consiglio comunale a Fregene intervenendo in merito alle rette degli asili nido Dessì avrebbe ammesso di essere un evasore. 
E come se non bastasse a rendere ancor più ridicola la vicenda le parole del candidato premier grillino Luigi Di Maio: “se è tutto vero non può stare nel movimento”. Ma come “se è tutto vero”? È tutto vero: nessun complotto giornalistico, nessun potere forte: è lo stesso protagonista ad ammetterlo candidamente! 
Incorreggibili grillini: si ergono a paladini della moralità e ogni tanto spesso incrociano – come dire? – qualche inciampo sul cammino; si riempiono la bocca sulla loro unicità nella scelta dei candidati e non si accorgono di questo come di altri casi imbarazzanti (con il risultato finale che rischiano di far eleggere un candidato discutibile e che non farà neanche parte del Movimento…). Insistono nel ritenersi diversi dagli altri: ma almeno su questo siamo d’accordo. Siamo diversi, per fortuna.