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CAPORALATO: PUGNO DURO ANCHE CON I CINESI

I fenomeni di sfruttamento del lavoro vanno stroncati senza indugi, non possiamo aspettare la tragedie come quella accaduta in questi giorni in Puglia. Vale se a sfruttare gli immigrati sono gli italiani, ma anche se a farlo sono i cinesi, come accade ad esempio a Prato.


Richiedenti asilo e clandestini irregolari africani pagati un massimo di 3 euro l’ora per lavorare nei telai e nelle serre della filiera dell’illegalità. Un fenomeno che la sinistra, a cui piace fare moralismo, ha completamente ignorato permettendo all’imprenditoria illegale cinese di proliferare fino a far penetrare la mafia nel nostro territorio.

In Toscana sono stati spesi milioni e milioni di euro per i controlli nelle aziende cinesi, tollerando violazioni gravissime nel nome di un’integrazione che non c’è: com’è possibile che nessuno degli ispettori della Regione si sia mai accorto di quello che accade?

A Prato, come in altre realtà, ci sono uomini e donne schiavizzati, sfruttati, umiliati dai cinesi e senza diritti per colpa di chi ha permesso un’invasione incontrollata.
E’ anche per questo che abbiamo chiesto, senza essere ascoltati, che l’Antimafia mettesse gli occhi sui fenomeni della criminalità cinese: continueremo a batterci perché lo Stato, che sia il governo nazionale o gli enti locali, adotti la linea dura contro questi fenomeni mettendo in campo tutti gli strumenti, compreso quello di applicare le norme antimafia.