Landini, insulto sessista a Meloni: “Cortigiana di Trump”

Meloni: “Ed ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma poi per criticare una donna le dà della prostituta”

“Cortigiana di Trump”, ecco l’ultima delle uscite, sempre più scomposte e volgari, di Landini nei confronti del Presidente Giorgia Meloni. E mentre Boldrini liquida i fatti come un semplice “equivoco”, cii auguriamo che Elly Schlein che fa? Non solo non prende le distanze, ma addirittura giustifica le offensive parole del leader della Cgil arrivando addirittura ad attaccare Meloni. “Dovrebbe smetterla di fare la vittima ogni giorno”, ha detto la segretaria del Pd. Un ribaltamento della realtà di cui ormai non c’è da stupirsi.

Meloni: “Landini obnubilato da rancore”

“Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce in televisione una ‘cortigiana’. Penso che tutti conoscano il significato più comune attribuito a questa parola, ma, a beneficio di chi non lo sapesse, ne pubblico la prima definizione che si trova facendo una rapida ricerca su Internet.

Ed ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta”, così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto all’indecente affermazione di Landini.

L’insulto di Landini a Meloni: “Cortigiana”

Durante la trasmissione Piazzapulita, in onda su La7 il Segretario della CGIL Maurizio Landini ha appellato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni come “cortigiana di Trump”. Un’affermazione di becero sessismo che mostra ancora una volta la doppia morale della sinistra.

Boldrini giustifica Landini

“Un equivoco. Non voleva offendere”, “Dovrebbe smetterla di fare la vittima”; ecco come Boldrini e Schlein hanno tentato di giustificare le terribili parole pronunciate dal Segretario della CGIL Maurizio Landini. Se l’insulto sessista è rivolto a una donna di destra, le due donne che si vantano delle loro battaglie femministe di sinistra riducono la faccenda ad un equivoco.

Si schierano incredibilmente dalla parte dell’uomo che lo ha pronunciato e, ancor peggio, bollano come “vittimismo” la reazione di chi lo ha subito. Chiamare tutto questo ipocrisia è riduttivo. Tra l’insulto di Landini e il giustificazionismo della Boldrini, stabilire cosa sia più ignobile è una scelta ardua.