Dopo aver giustificato chi occupa illegalmente le case, adesso Salis rende merito a chi si arricchisce sulle spalle dei migranti
No, Salis: gli scafisti non offrono un servizio. “Offrono” morte, ricatto e violenza. Gestiscono una tratta di esseri umani che arricchisce le organizzazioni criminali e mette a rischio, ogni giorno, vite innocenti. Chiedi scusa per questo ennesimo strafalcione.
Per Salis gli scafisti “hanno reso un servizio di valore”
L’eurodeputata Ilaria Salis al Parlamento europeo, parlando degli scafisti, li ha definiti come “chi organizza l’attraversamento di un confine chiuso, per persone che hanno scelto volontariamente di partire e pagano per il servizio”. Secondo lei, quindi, quello svolto dagli scafisti sarebbe un “servizio basato sul consenso e che non avrebbe motivo di esistere se ci fossero vie legali e sicure per la migrazione”.
Salis ha poi proseguito paragonando questi criminali a “coloro che durante il nazifascismo aiutarono gli ebrei a superare illegalmente i confini mettendoli in salvo dalle persecuzioni e dalle deportazioni nei lager. Credo e spero che nessuno abbia il coraggio di definirli criminali. Siamo giustamente tutti concordi nel riconoscere che hanno reso un servizio di valore all’umanità. Anche oggi molti contrabbandieri offrono semplicemente un servizio a chi ha deciso di fuggire da guerre, persecuzioni, miserie o disastri”.
Nessun servizio, scafisti sono criminali
Quanto affermato da Salis è inaccettabile. Non c’è alcun servizio di valore in ciò che fanno gli scafisti. Sono dei criminali che gestiscono una tratta di essere umani con lo scopo di arricchire se stessi e le organizzazioni criminali a discapito di vite innocenti. Paragonarli a chi salvava gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale è un’aberrazione.
Salis si erge a paladina dei diritti, ma di chi tratta esseri umani nel Mediterraneo
Mentre il governo Meloni ha lavorato, e continua a lavorare, duramente per contrastare gli scafisti che vorrebbero arricchirsi sulle spalle dei migranti c’è chi, come Ilaria Salis, che difende ed elogia i “passeurs”, definendo il loro “lavoro” come un “servizio”. Si erge a paladina dei diritti, sì, ma dei criminali. Non contenta di difendere chi occupa abusivamente le case richiamando un fantomatico “diritto all’occupazione” adesso, invece, protegge gli scafisti. E purtroppo non siamo di fronte a un concetto espresso male, ma a una convinzione.


