Atreju 2025, il valore della stabilità: come è cambiata la percezione dell’Italia nel mondo

Con il governo Meloni l’Italia è tornata credibile a livello internazionale, come dimostrano anche i dati dello spread

La reputazione di uno Stato, la sua credibilità a livello internazionale, la su affidabilità, passa dalla solidità dei suoi conti e dalla stabilità politica. Due fattori che dall’avvenYlenja Lucasellieloni hanno registrato un segno più per l’Italia. Con benefici per tutti gli italiani. È quanto è emerso dal panel che si è tenuto durante la settimana giornata di Atreju 2025 e che si è avvalso degli interventi di ospiti di caratura nazionale e internazionale. A confrontarsi sono stati: Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’attuazione per il programma di governo, Giada Giani, senior economist di Citi per l’Europa, Valbona Zeneli Non-resident senior fellow at the Atlantic Council’s Europe Center. A introdurre i lavori Ylenja Lucaselli, deputata FdI, Capogruppo in Commissione bilancio, moderazione affidata al direttore de Il Messaggero Roberto Napoletano,

Giorgetti: “Spread termometro importante”

“Lo spread è un termometro importante anche se non bisogna farne una malattia. Questa fiducia, che abbiamo conquistato, è un patrimonio che noi rivendichiamo, ma dovrebbe rivendicare l’intero Paese. Lo lasciamo anche a chi verrà dopo di noi, anche se io spero in una continuità per tanti anni. Ci saranno ricadute nei prossimi anni quindi anche per i prossimi governi.

Ci sono state grandi discussioni intorno a un principio che riteniamo essere elementare: l’oro che è posto a garanzia della moneta, prima della lira e oggi dell’euro, appartiene di fatto al popolo italiano. Naturalmente è gestito dalla banca centrale. Ho visto cose abbastanza suggestive, un giornalista ha chiesto a Dombrovskis se lo potevamo usare per ridurre il debito, ma nessuno ha mai proposto questo.

Ho chiarito direttamente a Christine Lagarde, governatrice Bce, che questo principio politico era giusto che venisse codificato nelle legge italiane. Lagarde ha detto che capiva perfettamente questo. Naturalmente rivendicava le prerogative che i trattati pongono in capo alla Bce, ma non poteva negare che l’oro non è di proprietà della Bce né della Banca d’Italia: è gestito e detenuto da loro per finalità di stabilità monetaria, ma è un patrimonio che appartiene al popolo italiano”, così il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti in apertura del panel ad Atreju 2025.

Fazzolari: “La buona politica si può permettere di fare scelte importanti”

“Per lungo tempo abbiamo assistito ad uno strano gioco delle parti tra la politica e chi doveva guidare l’economia giocando al ruolo del poliziotto buono e del poliziotto cattivo. C’era questo braccio di ferro continuo tra Palazzo Chigi e il Mef per trovare un compromesso. La politica voleva fare determinate cose, ma chi teneva i cordoni della borsa non glielo ha consentito. Il governo Meloni questo gioco delle parti l’ha completamente stravolto.

La caratteristica di questo governo è l’asse più forte tra Palazzo Chigi e il Mef: qualunque decisione viene presa in accordo tra Presidente del consiglio e Ministro dell’economia e qualunque scelta viene rivendicata dalla politica. L’avanzo primario è anche una questione di impegno morale che questo governo si è preso: non peggiorare ulteriormente i conti pubblici. Ma è anche frutto di scelte tutt’altro che facili e la lista sarebbe lunghissima.

La buona politica si può permettere di fare scelte impopolari perché i cittadini italiani sono molto più consapevoli e saggi di come qualcuno li vuole dipingere”, ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari ad Atreju.

Giani: “Spread si è dimezzato”

“Lo spread italiano contro la Germania si è più o meno dimezzato. Circa 100 punti base di variazione dello spread in termini di risparmio sono circa mezzo punto di Pil, dopo tre o quattro anni circa 10 miliardi di euro. Le implicazioni positive sono molteplici. Se io non spendo 10 miliardi nel costo di rifinanziamento del debito, ho 10 miliardi per attuare politiche fiscali.

A livello indiretto ci sono molteplici canali. Se il valore del debito pubblico migliora il bilancio delle banche automaticamente migliora. Di conseguenza le banche sono più predisposte a ridurre il costo del credito per il resto dell’economia”, ha proseguito Giada Giani, senior economist di Citi per l’Europa.

Zeneli: “Italia uno dei pochi paesi a rivitalizzare la propria politica estera”

“C’è bisogno di cambiare la narrazione. Bisogna spiegare i punti di forza e le opportunità. Dobbiamo spiegare cosa significa avere più reputazione e più credibilità, che credo sia la parola chiave. Negli ultimi anni l’Italia è emersa come uno dei pochi paesi nel mondo che ha realmente rivitalizzato la propria politica estera rafforzando la propria visibilità, la credibilità e la capacità di influenza.

Questo succede perché ci sono tre punti principali. Il primo sono state le scelte geopolitiche decisive, il secondo è il cambiamento delle relazioni con la Cina che sono state ricalibrate dando priorità alla resilienza ed alla connettività strategica, mentre il terzo è rappresentato dalla stabilità economica che non è possibile senza stabilità politica”, così Valbona Zeneli Non-resident senior fellow at the Atlantic Council’s Europe Center è intervenuta nel panel dedicato alla ritrovata stabilità dell’Italia. .