Dopo ben nove giorni di dibattiti e confronti si chiude una straordinaria edizione di Atreju. Come da tradizione con l’intervento di Giorgia Meloni
Anche quest’anno a concludere Atreju è stata Giorgia Meloni. Un grande intervento che ha infiammato, come sempre, il popolo di Atreju, spiegando puntualmente come, grazie al governo Meloni, l’Italia sia tornata ad essere forte.
Meloni: “Noi artefici del nostro destino”
“Volevo ringraziarvi per la vostra energia contagiosa, per il vostro impegno in queste giornate che profumano di buona politica, di comunità, di appartenenza. Vedervi così numerosi ed orgogliosi con le nostre bandiere mi ripaga di ogni giorno impossibile, di ogni giorno passato a lavorare per cercare di fare tutto quello che possiamo per il bene di questa Nazione.
Voi siete la risposta più bella a chi ha il coraggio di raccontarci che gli ideali non contano più, che la politica è solo un gioco di palazzo, che gli italiani sono stupidi. Luoghi comuni che questo evento ed il nostro stesso cammino hanno smontato uno ad uno. Noi sfidavamo l’ordine precostituito e sappiamo che chi osa farlo, si brucia. Ma più passa il tempo e più mi convinco che nella vita e nella politica siano proprio i sognatori, gli ostinati, a cambiare veramente il corso delle cose. Noi siamo stati artefici del nostro destino”, ha affermato Giorgia Meloni in apertura del suo discorso ad Atreju.
Atreju luogo in cui le identità si sfidano rispettandosi
“Questo è il luogo in cui tutte le idee hanno diritto di cittadinanza. Questo è il luogo in cui le identità si sfidano rispettandosi. Questo è il luogo in cui il valore delle persone si misura solo sui contenuti e chi scappa dimostra di non avere quei contenuti. Voglio ringraziare i leader delle opposizioni che hanno partecipato ad Atreju, anche Elly Schlein che ha comunque fatto parlare di noi.
Il presunto campolargo lo abbiamo riunito noi ad Atreju e l’unica che non si è presentata è colei che dovrebbe federarli”, ha proseguito Meloni.
Tentano le ammucchiate per tornare a gestire il potere
“Hanno definito Atreju un’ammucchiata. Le ammucchiate sono quelle che la sinistra ha fatto per anni in Parlamento e tenta ancora oggi di replicare pur di gestire il potere. È un comportamento anni luce distante da ciò che noi facciamo qua, cioè ascoltare con riguardo persone il cui pensiero non condividiamo ma ci interessa anche per confermare a noi stessi ed al mondo che noi non ci ammucchieremo mai con loro”, ha dichiarato Giorgia Meloni.
Meloni: “Centri in Albania funzioneranno”
“Oggi le parole d’ordine della Ue sono difesa dei confini, rafforzamento dei rimpatri, contrasto alle reti criminali, accordi con i paesi di partenza e di transito, regolamentazione delle Ong, hotspot in territori extra Ue sul modello del protocollo Italia-Albania. E mi diverte immaginare cosa diranno adesso i giudici italiani visto che l’Europa sta approvando quella lista nella quale figurano esattamente le nazioni di provenienza di quei migranti che sentenze ideologiche ci hanno impedito di trasferire in Albania.
Sta andando esattamente come vi ho sempre detto. I centri in Albania funzioneranno, solo che funzioneranno grazie ai giudici con un anno e mezzo di ritardo. E lo dico anche perché chi dice che si configura un danno erariale, il tema c’è, ma non è al governo che va mossa la contestazione visto che potevamo partire un anno e mezzo fa”, così Meloni nel suo discorso rispetto ai centri in Albania.
Meloni: “Sinistra ha un problema serio con il concetto di libertà”
Meloni ha poi continuato parlando anche del vergognoso assalto alla sede de La Stampa e del commento fatto dalla ex eroina della sinistra Francesca Albanese: “ha detto: ‘Sia di monito’. Cioè ‘Se non scrivete quello che vogliamo noi non potete considerarvi al sicuro’. Penso che sia chiaro a tutti ormai che la sinistra ha un problema serio con il concetto di libertà.
Sono di sinistra quelli che giustificano l’assalto ai giornalisti che non piacciono, sono di sinistra quelli che minacciano di morte i politici avversari, sono di sinistra quelli che bruciano i fantocci in piazza, sono di sinistra i sindacalisti che per protestare scandiscono slogan triviali contro un presidente del consiglio donna e sono di sinistra quelli che chiedono la censura dei libri sgraditi ma sono di sinistra soprattutto quei politici che di fronte a questi fenomeni intollerabili stanno zitti.
Non funziona più signori, non funziona più perché gli italiani lo hanno capito e gli italiani sono persone libere ed è per questo che votano per noi”.
Meloni: “Non smettere mai di ricordare da dove veniamo ma non poniamo limiti a dove possiamo arrivare”
“Ai miei Fratelli d’Italia voglio dire di non smettere mai di ricordarvi da dove veniamo, però allo stesso tempo non mettete limiti a dove possiamo arrivare se restiamo uniti, se continueremo a credere in noi stessi, se non perderemo mai il coraggio di andare dove ci indica il nostro cuore, oltre ogni pronostico. Se avremo voglia ogni giorno di vincere la sfida più importante, che non è la sfida dei sondaggi e forse neanche quella delle urne, ma è quella con noi stessi e la nostra coscienza.
L’unica opzione possibile per noi è sfidare noi stessi per riuscire a tenere il passo come faccio ogni giorno io, come fa ogni giorno Fratelli d’Italia, consapevoli che la responsabilità che ci è stata affidata non ammette atteggiamenti autoassolutori, arrendevolezza o tentennamenti. Sapevamo che governare significava decidere e che decidere significava rischiare, anche di sbagliare certo.
Gli unici che non sbagliano mai sono quelli che si accontentano di sopravvivere sottocoperta, e noi non siamo nati per questo. Noi siamo nati per osare, stupire, stravolgere, incidere. Siamo nati per qualcosa di grande. Noi sappiamo che in ogni cuore dorme una forza che attende solo la scintilla giusta. Saremo ogni giorno, in ogni scelta, quella scintilla. Una scintilla di consapevolezza, di amore, di coraggio.
La accenderemo di cuore in cuore, di città in città, fino a farla divampare ovunque. La proteggeremo e non la lasceremo spegnere mai, e se ci riusciremo vi garantisco che noi non racconteremo la storia, noi la scriveremo”, cosi il Presidente Giorgia Meloni in conclusione del suo intervento ad Atreju.


