Atreju 2025, meno tasse, più occupazione, più sviluppo: come il sostegno alle imprese ha rafforzato l’Italia

Sul palco di Atreju un confronto su presente e futuro dell’Italia che produce tra il ministro del Lavoro Calderone e i sindacati

Tanti i temi di confronto alla sesta giornata di Atreju 2025. Tra questi il panel dedicato all’occupazione e impresa. Sono intervenuti il Ministro del Lavoro Marina Calderone, la deputata Pd Paola De Micheli, il segretario generale della UIL Pierpaolo Bombardieri, il segretario generale UGL Francesco Paolo Capone, la segretaria generale CISL Daniela Fumarola, e infine Marco Rizzo coordinatore di Democrazia sovrana popolare. Con l’introduzione di Walter Rizzetto, deputato FdI, Presidente commissione lavoro pubblico e privato e la moderazione di Pietro Senaldi, condirettore di Libero.

“Il diritto allo sciopero è assolutamente sacrosanto e certamente le organizzazioni possono tranquillamente indirlo. In questo momento, invece, credo che ci siano tutti i presupposti per dialogare e confrontarsi sui temi. Sono quindi contenta di aprire questo panel di Atreju con i segretari dei sindacati maggiori che hanno accettato di dialogare con noi”, così il Ministro del Lavoro Marina Calderone dal palco di Atreju 2025.

Fumarola: “Soddisfatti delle misure che rispondono alle nostre esigenze”

“Siamo soddisfatti di alcune misure che rispondono alle nostre esigenze. Penso all’attenzione riservata al ceto medio. Abbiamo apprezzato anche le indicazioni previste nella manovra che riguardano la contrattazione nazionale con alcuni aggiustamenti che abbiamo suggerito. Abbiamo fatto una valutazione sulla base delle risorse disponibili, sappiamo che la coperta è corta”.

Bombardieri: “Non facciamo gli scioperi per farci menare dalla Polizia”

“Nei confronti del governo noi abbiamo notato un atteggiamento diverso. Il governo ha chiesto a noi quali fossero le priorità ed ha deciso di destinare, su una manovra da 18 miliardi, 2 miliardi ai temi del lavoro. Noi abbiamo valutato questa misura come una misura importante che andava incontro alle nostre richieste.

Vorrei chiarire cosa è successo a Genova. È stato proclamato uno sciopero con una parola d’ordine, bisognava aggredire la Polizia per farsi menare e dire che il governo menava gli operai. Noi a questo tipo di scioperi non partecipiamo. Noi facciamo gli scioperi per rinnovare i contratti. Non facciamo gli scioperi per farci menare dalla Polizia e vorrei dire che noi rispettiamo i poliziotti che sono lavoratori”, così il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri.

Capone: “Segnale concreto di nuovo approccio”

“Credo sia fondamentale partire dal ruolo centrale svolto dai corpi intermedi e dall’attenzione che il governo ha riservato all’interlocuzione con le parti sociali nei diversi tavoli, a dimostrazione di un dialogo costruttivo fra istituzioni, imprese e sindacati. Un segnale concreto di questo nuovo approccio è rappresentato dall’approvazione della legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, un principio fondante dell’UGL sin dalla nascita”, ha affermato Paolo Capone, segretario dell’UGL.

Rizzo: “CGIL di Landini usa la causa palestinese per fare gli scioperi”

“C’è la CGIL delle grandi lotte del passato e c’è la CGIL di Landini, quella che fa quattro ore di sciopero quando la Fornero cambia le pensioni. È la CGIL che se governa la sinistra, così detta, e fa delle riforme sulla privatizzazione non fa sciopero e poi si trova in crisi di rappresentanza e deve usare la causa palestinese per fare gli scioperi. Questa è la CGIL che non mi piace”, ha dichiarato Marco Rizzo, coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare.