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C'è posta per i razzisti… Quelli veri.

Ho ricevuto oggi una busta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ho aperto con curiosità e ho trovato due lettere dell’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale.

Sembra incredibile, ma negli uffici di Renzi non hanno niente di meglio da fare che scrivere a me perchè difendo gli italiani.

Cliccate qui e leggete con i vostri occhi.

Le mie azioni o parole che hanno spinto la Presidenza del Consiglio dei Ministri a scomodarsi con due lettere?

1) Il decalogo del rispetto, in cui chiedo agli immigrati di rispettare le regole. Che potete vedere QUI

2) Un mio commento su fondi regionali stanziati da Rossi per i ROM che cercano lavoro. Le mie parole? Eccole:

“Regione Toscana. Indirizzi e obiettivi per il 2015. Si legge testualmente a pagina 40 del DAP (Documento di Programmazione Annuale) ‘Interventi tesi alla lotta all’esclusione sociale di soggetti di etnia ROM e SINTI soggiornanti nel territorio toscano mediante IL SOSTEGNO ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO.’ I toscani invece problemi lavorativi non li hanno? MA BASTA! Questo è razzismo contro gli italiani.Prima di pensare all’inserimento lavorativo di ROM e SINTI, che tanto non lavoreranno mai, noi vorremmo pensare ai troppi nostri disoccupati toscani che, a differenza dei ROM, vorrebbero lavorare.”

Non ho resistito e quindi ho scritto IO un richiamo all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale denunciando i loro comportamenti discriminatori contro gli italiani. 
Questa la lettera formale che gli ho appena inviato:

Egregio Direttore,ho ricevuto (nella stessa busta) due lettere a sua firma della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Pari Opportunità Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Raziale: una doppia omelia laica sulle mie attività politiche e su alcune mie dichiarazioni.Ho letto con particolare attenzione e preoccupazione il contenuto delle sue missive e, viste anche le prerogative previste dall’articolo 122 della Costituzione Italiana, sono a risponderle per chiedere:1) se negli uffici della Presidenza del Consiglio non avete niente di più importante da fare;2) di difendere i cittadini italiani (quelli a cui si riferisce l’art.3 della Costituzione) dalle continue discriminazioni subite dalle scelte di istituzioni che antepongono sempre sostegno e aiuti ai cittadini stranieri rispetto ai cittadini italiani non appartenenti ad etnie Rom o Sinti.Mi permetto di auspicare, per il futuro, che possiate trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore poiché una comunità nazionale dovrebbe mirare a tutelare e difendere prioritariamente i cittadini appartenenti a quella comunità e non discriminarli maggiormente in nome di mal interpretati valori universali.Non posso non notare che nelle vostre lettere si stigmatizzano le mie dichiarazioni contrarie all’erogazione di contributi economici mirati all’inserimento lavorativo esclusivamente per etnie Rom e Sinti. Non so se alla Presidenza del Consiglio ve ne siete accorti, ma in Italia e in Toscana il lavoro manca a tutti. Prevedere fondi mirati all’inserimento lavorativo solo di alcune etnie, guarda caso Rom e Sinti, è gravemente discriminatorio nei confronti dei cittadini italiani disoccupati e non appartenenti a tali etnie così privilegiate anche dal Presidente della nostra Regione.Il volantino-decalogo citato nella sua lettera, inoltre, informa in più lingue i cittadini italiani e stranieri di regole da rispettare, specificando anche “Siamo consapevoli che queste regole spesso non vengono rispettate nemmeno dagli italiani”.Siamo dispiaciuti che chiedere anche agli immigrati il rispetto delle regole urti la vostra sensibilità. Sarebbe utile che chi come voi è ai vertici di importanti istituzioni si adoperasse per diffondere la cultura delle regole e dei doveri. Non soltanto quella dei diritti.Nel ringraziarla per l’attenzione che vorrà riservare alla presente nota e nell’attesa di un cortese riscontro alle questioni da me sollevate, auspico che questo nostro scambio epistolare non sia stato utile soltanto per farle raggiungere un premio di produzione.Distinti saluti.Giovanni Donzelli