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Congo: negò scorta ad ambasciatore ucciso? Di Maio si dimetta

scorta ambasciatore Congo

L’ambasciatore Attanasio ucciso in Congo chiese il raddoppio della scorta, il Ministero glielo negò. Interrogazione di Fratelli d’Italia

L’Italia è sgomenta per l’uccisione dell’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio. Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze da Fratelli d’Italia. In queste ore emergono dubbi sulla sua scorta.

Il quotidiano La Stampa ha pubblicato informazioni secondo cui lo stesso ambasciatore italiano in Congo avesse chiesto un aumento della scorta. Una richiesta che avrebbe formulato dodici mesi dopo il suo arrivo nella capitale della Repubblica Democratica del Congo.

L’ambasciatore Attanasio aveva scritto in una lettera inviata al Ministero nel 2018 tutte le preoccupazioni sulla sua incolumità. Nella missiva il rappresentante diplomatico in Congo aveva formalmente chiesto il rafforzamento della scorta, per passare da due a quattro uomini. Motivo: il peggioramento delle condizioni di sicurezza nel Paese.

La Farnesina, dopo aver inviato un proprio ispettore in Congo, ha pensato che la situazione non fosse così grave per raddoppiare la scorta all’ambasciatore.

“Se la notizia fosse confermata saremmo di fronte ad un fatto molto grave per le nostre Istituzioni”, ha commentato Giorgia Meloni. “Serve fare subito chiarezza: come Fratelli d’Italia abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Di Maio e ci auguriamo di avere il prima possibile risposte puntuali”. 

Ho chiesto spiegazioni in merito nella trasmissione Coffee Break al sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.

L’interrogazione di Fratelli d’Italia

L’atto parlamentare, che ho sottoscritto, è stata presentata dal nostro capogruppo in Commissione esteri della Camera, Andrea Delmastro.

La circostanza che la Farnesina avesse negato all’ambasciatore in Congo Attanasio la scorta rafforzata appositamente richiesta apre uno squarcio inquietante sulla vicenda dell’agguato mortale.

Alla Camera dei Deputati avevamo già censurato il fatto che il Ministro degli Esteri avesse eluso ogni domanda sulla sicurezza della nostra rete consolare. La Farnesina ha continuato ad aumentare gli stanziamenti per la cooperazione internazionale e a ridurre quelli per la sicurezza.

Vogliamo sapere i motivi che hanno indotto la Farnesina a non rafforzare la scorta come richiesto dall’ambasciatore in Congo nonostante la pericolosità della zona in cui operava. Giovedì sara’ oggetto di nostro question time alla Camera. Attendiamo risposte che non abbiamo avuto in Aula. In mancanza di risposte credibili il Ministro dovrebbe avvertire l’onere morale, prima ancora che politico, di rassegnare le dimissioni.