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Consip: Rossi falso moralista, premiò Marroni dopo scandali ASL Toscana

Ha dato il suo ok ad operazioni di spreco inqualificabili, che l’hanno visto coinvolto proprio insieme all’attuale Ad di Consip Luigi Marroni e messi nero su bianco nella pesantissima relazione di una commissione regionale d’inchiesta sugli immobili Asl in Toscana: oggi Enrico Rossi non può venire a fare la lezione di morale sulla ‘politica che deve stare lontana dalle gare’. 

La Regione Toscana con Rossi assessore alla sanità e Marroni direttore della Asl di Firenze, ha preso dallo Stato 8 milioni di euro di soldi pubblici per realizzare ambulatori mai costruiti, realizzati a metà o previsti in immobili poi utilizzati in altro modo. 
In nessuno dei tre immobili acquisiti per adibire a ‘libera professione intramuraria’ è stato realizzato uno di questi ambulatori. Addirittura Marroni nel 2009, per portare a termine l’operazione, ha firmato l’immediata utilizzabilità di un immobile quando ancora non era stato posato un solo mattone. 
Non solo: sotto la gestione Rossi-Marroni è stato acquisito un deposito di farmaci, costato oltre 20 milioni di euro, che per anni è rimasto inutilizzato, mentre con i soldi pubblici continuavamo a pagare l’affitto del vecchio capannone: 1,2 milioni di euro all’anno che venivano elargiti ad un consorzio guidato da un dirigente Pd. 
Nonostante ciò Rossi ha promosso Marroni ad assessore alla sanità quando è diventato governatore. Almeno abbia la dignità oggi di tacere su una vicenda che riguarda la Consip guidata da Marroni e il giro d’affari intorno al partito di cui ha fatto parte fino a ieri l’altro e al quale gruppo è ancora iscritto in Consiglio regionale.