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Contraria al gay pride, minacce di morte e insulti sessisti a Marcella Amadio

No al Pride a Livorno

“Solidarietà all’esponente di Fratelli d’Italia”, Tutta la classe dirigente di FdI in difesa di Marcella Amadio

Contraria al Pride, minacciata di morte. Hanno postato sul suo profilo Facebook immagini delle persone appese a piazzale Loreto e insultata per il suo aspetto fisico. Motivo? Marcella Amadio, esponente livornese di Fratelli d’Italia, aveva preso posizione contro la scelta del sindaco Luca Salvetti di ospitare e sostenere la manifestazione del gay pride a Livorno. Marcella Amadio aveva espresso anche la sua contrarietà all’utero in affitto e all’adozione da parte di genitori gay.

Aveva detto: “La Sinistra confonde i diritti con i capricci. Gli omosessuali non hanno il diritto di adottare i bambini. Fratelli d’Italia ribadisce, per l’ennesima volta, la più ferma contrarietà alle adozioni da parte degli omosessuali. L’unico sacrosanto diritto è quello dei bambini ad avere un padre ed una madre“ E ancora “Per la Sinistra, l’identità di genere è un nemico, la famiglia tradizionale è un nemico, volete eliminare dai documenti le diciture “padre” e “madre” per sostituirle con un asettico “genitore 1 e genitore 2”

Contraria al Pride, minacciata di morte. Gli insulti ad Amadio.
Insulti ad Amadio

Niente di grave. Solo la sua opinione. E’ la solita sinistra, così ‘democratica’ che se non sei d’accordo sei un fascista da eliminare. Da parte mia e di tutti noi di Fratelli d’Italia esprimiamo a lei la nostra solidarietà.

“Parlano di ‘discriminazioni’ e poi offendono persone solo perché da loro ritenute ‘brutte’. Ci sono commenti volgarissimi e offensivi al post pubblicato su Facebook dalla Amadio”. Sottolinea il coordinatore regionale di FdI, Francesco Torselli. Insieme a lui anche Paola Nucci dell’assemblea nazionale, il portavoce provinciale Giacomo Lensi e il consigliere comunale e responsabile comunale Andrea Romiti. “Contraria al Pride e minacciata di morte. Operazione ispirata alle peggiori esperienze di pulizia etnica. Adesso ci aspettiamo che il sindaco Salvetti e il governatore Rossi, sempre pronti a scendere in campo in favore dei diritti delle donne, condannino con fermezza questi gravi episodi di sessismo”. Concludono quindi dirigenti del partito di Giorgia Meloni