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Coronavirus, gli esperti bacchettano il governo: 10 errori che ci costano cari

Gli errori del governo sul coronavirus

Anche Crisanti fra i firmatari di un documento durissimo: tutti gli errori del governo sulla gestione dell’emergenza coronavirus

“I sacrifici degli italiani, reclusi per 2 mesi fra marzo e aprile, sono stati gettati alle ortiche”.
Inizia così il duro documento firmato da 10 esperti, che critica duramente gli errori del governo sull’emergenza coronavirus.

Dai tamponi ai trasporti, dai Covid hotel alla app “Immuni”, e tanti altri. Gli esperti elencano gli errori del governo sul coronavirus. Chi dice che siamo irresponsabili e ingenerosi verso il governo si dovrà ricredere: troverete in queste ricette molte delle proposte di Fratelli d’Italia.

“E’ importante avviare una operazione verità che individui gli errori commessi” sul coronavirus, spiegano. “Non solo perché ciascuno si faccia carico delle proprie responsabilità, ma soprattutto per evitare il ripetersi di simili errori”.

 Il 5 maggio scorso “Lettera 150“, il cartello nato da un appello di 150 professori, aveva lanciato un appello. Con un caposaldo: aumentare il numero dei tamponi. La soglia fissata da Crisanti era di 400 mila, ad oggi, non ha raggiunto la metà dei test.

Dopo i tamponi, che sono al “punto 1” del nuovo appello sul coronavirus, ci sono gli errori del governo sulla scuola. Dito puntato sui trasporti scolastici, ma anche sull’incapacità di lezioni sufficientemente distanziate.

Manca ancora completamente un database sui tracciamenti accessibile a tutti. Altro fra gli errori del governo è lo scarso funzionamento della app Immuni. Secondo i prof, poi, ci sono stati scarsi controlli sugli assembramenti anti coronavirus.

E poi la mancata intensificazione dei posti di terapia intensiva. Secondo i calcoli dei professori “solo 1.300 dei 3.500 posti aggiuntivi di terapia intensive, previsti dal governo a maggio scorso, siano operativi”.

Il disastro del distanziamento sul trasporto pubblico, l’inadeguatezza della campagna di vaccini antinfluenzale, l’insufficienza di protezioni per medici e infermieri e dei luoghi per la quarantena chiudono un quadro preoccupante.

“Se non si interviene rischio terza ondata”

Errori che “se dovessimo ripeterli in futuro, domata la seconda ondata, – dicono nell’appello -potremmo trovarci a dover fronteggiare la terza”. E poi punzecchiano il governo sugli errori sul coronavirus: “Serve a poco affermare che la situazione italiana è migliore di quella di altri
paesi europei, o ripetere la favoletta che gli altri paesi ci ammirerebbero per come abbiamo gestito l’epidemia”.

“Non sono i peggiori che andavano presi a modelli, – sottolineano – ma i migliori. L’esperienza dei paesi asiatici (ma anche di Australia e Nuova Zelanda), che hanno combattuto l’epidemia con molto più successo di noi, doveva insegnare qualcosa”.

Di chi è la responsabilità degli errori

I prof non hanno dubbi neanche sulle responsabilità nell’emergenza coroanavirus: gli errori sono stati del governo. Citando la Costituzione e le leggi, dicono che “ferme restando le responsabilità delle Regioni”, “al Governo spetta una attività di coordinamento, programmazione degli interventi, controllo dell’esecuzione e, se del caso, sostituzione”.

“Un punto che – sottolineano – diventa fra l’altro decisivo quando si tratta di emanare regole e farle rispettare”. “Compito che – concludono – non può essere efficacemente svolto senza il supporto delle forze dell’ordine ed eventualmente dell’esercito, che dipendono dai ministeri dell’Interno e della Difesa.