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Cristiani perseguitati nel mondo: uno su 7 subisce soprusi

I dati di Open Doors sono allarmanti: nel 2023 sono stati incarcerarti 4mila cristiani e 15mila chiese sono state attaccate

Purtroppo, il 2023 ha segnato un record davvero negativo: 1 cristiano su 7 subisce discriminazioni o persecuzioni nel mondo. Sono dati davvero impressionanti: la lista dei paesi dove discriminazioni e soprusi avvengono con maggior frequenza ha al primo posto la Corea del Nord, seguita da molti Stati africani, tra cui spiccano lo Yemen e la Somalia.

Open Doors: “1 cristiano su 7 patisce discriminazioni”

Open Doors è una missione cristiana che aiuta e supporta i cristiani perseguitati a causa della loro fede, la quale opera in 60 paesi che si occupa anche di rilevare i dati su Stati e numeri dei cristiani perseguitati nel mondo. Il direttore della missione, Cristian Nani, ha rivelato che: “Il 2023 segna un triste record: 1 cristiano su 7 patisce discriminazione e persecuzione, è cruciale tornare a parlare di libertà religiosa – continuando poi con la denuncia – non solo massacri e rapimenti, ma più di 14 mila chiese, cliniche e scuole cristiane attaccate o chiuse e le oltre 27mila attività economiche saccheggiate o distrutte costringono alla fuga le comunità”.

Lancia, poi, un allarme sulla destabilizzazione dell’Africa: “più si destabilizza l’Africa subsahariana, più cresce la violenza su base religiosa in quell’area per mano di milizie jihadiste e allevatori islamici Fulani. Si stima che oltre 16 milioni di cristiani sono sfollati o rifugiati in questa regione“.

La testimonianza del pastore Zachariah: “scenario devastante”

Nel continente africano le persecuzioni sono molteplici e diffuse in vari Stati, anche se è la Nigeria a preoccupare più delle altre: è la nazione che contribuisce di più all’elevazione del dato sui cristiani uccisi. Gran parte dei massacri è avvenuto durante l’aprile e il luglio del 2023, registrando 315 vittime.

A riportare la testimonianza di quei momenti terrificanti è il pastore Zachariah, le cui parole sono state riportate in un articolo del quotidiano Il Giornale, a firma di Fausto Biloslavo: “lo scenario devastante di gente scalza e coperta dal fango che scappava, dei feriti e dei cadaveri ovunque lungo la strada. Le case erano state date alle fiamme compresa la mia. Ho cercato mia moglie ed i figli, non li trovavo, ma poi ho visto i loro corpi senza vita“.

Timothy Cho: “in prigione ho trovato la fede”

Ma c’è anche chi ha trovato la fede proprio per le terribili persecuzioni, come Timothy Cho, che è stato abbandonato a 15 anni dai genitori, è stato incarcerato e torturato. Poi è riuscito a fuggire, ma è stato nuovamente arrestato. Proprio in quei momenti ha trovato la propria fede in Dio.

Ecco le sue parole che non ci possono lasciare indifferenti: “in prigione ho trovato la fede proprio quando farla finita era l’unica opzione. Dio mi ha riportato dalla morte alla vita”.

I dati che allarmano: 365 milioni i cristiani perseguitati nel mondo

Secondo Open Doors sono 365 milioni i cristiani a livello mondiale che sono gravemente discriminati in Stati come la Corea del Nord, ma anche in Stati africani, tra i quali spiccano la Somalia, la Libia, l’Eritrea, lo Yemen, la Nigeria e altri.

In asia, oltre alla Corea del Nord, il rapporto di Open Doors mette sotto i riflettori Cina ed India: a Pechino le autorità comuniste hanno sequestrato innumerevoli luoghi di culto, per non parlare della persecuzione digitale perpetrata nei confronti dei cristiani. In India, invece, dove i conflitti etnici e religiosi si uniscono, molte chiese vengono bersagliate ed i loro frequentatori arrestati, non a caso la metà degli arresti mondiali sono segnalati in India.