Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.

Firenze, sinistra candida amica di Fiesoli

forteto

Il nome dell’Avv. Elena Zazzeri all’interno delle liste di “Firenze Democratica” è inquietante: falsità sul suo ruolo nel caso Forteto, il caso in commissione parlamentare

Escono dalla porta, rientrano dalla finestra, ma guarda caso sempre a sinistra. La candidatura nella lista di Cecilia Del Re di Elena Zazzeri, avvocato amica di Fiesoli, è inquietante: il suo curriculum è scritto dalle sentenze emesse dai tribunali sul caso Forteto. È stata presentata come la paladina dei minorenni all’interno del processo al Forteto, ma le verità sono ben altre e sono scritte nero su bianco, queste sono solo falsità dichiarate sulla sua candidatura.

Zazzeri non ha rappresentato nessuna vittima: usano metodo millanterie di Fiesoli

A lasciare di stucco è la definizione attraverso la quale è stata presentata fra i profili dei candidati della lista “Firenze democratica”: “Ha rappresentato le vittime minorenni nel processo al Forteto”, ripresa poi come verità da alcuni organi di stampa. È il metodo delle millanterie di cui Rodolfo Fiesoli era esperto, e grazie al quale ha ottenuto un credito crescente che gli ha permesso di compiere i gravi crimini per cui è stato condannato.

Noi vogliamo vederci chiaro: occorre capire attraverso quali meccanismi questo personaggio è riuscita ad entrare nelle schede elettorali spacciandosi per avvocato delle vittime del Forteto. Per questo chiederemo che il caso venga trattato nella Commissione d’inchiesta parlamentare che si insedierà nelle prossime settimane.

Bambiagioni: “I silenzi dominano questa terribile vicenda”

“Non mi permetterei mai di parlare di una candidata di un’altra lista, in questo caso l’Avv. Elena Zazzeri, la quale è stata candidata dalla lista ‘Firenze Democratica’ di Cecilia Del Re; tuttavia, avendo vissuto tutta la vicenda, da inizio alla fine, posso dire che arrivare a sostenere di aver difeso le vittime del Forteto rappresenta un’ulteriore offesa alle vittime stesse. Ho letto l’intervento dell’Associazione Vittime del Forteto che giustamente chiarisce che Zazzeri non ha certo difeso le vittime, anzi.

Ancora una volta constatiamo che i silenzi, le omissioni o i palesi ribaltamenti della realtà dominano questa terribile vicenda. La nostra battaglia per la giustizia e la verità non finisce mai. Dobbiamo impegnarci per non far calare l’oblio su questa vicenda, anzi dobbiamo farla conoscere il più possibile”, ha dichiarato Paolo Bambagioni, candidato Consigliere a Firenze e capolista della Lista di Eike Schmidt.

Associazione vittime del Forteto: “Zazzeri non ha partecipato al processo contro la setta del Forteto”

“Senza voler entrare nel merito di questioni politiche, apprendiamo con sconcerto della candidatura dell’Avv. Elena Zazzeri nella lista di Firenze democratica nel cui manifesto si legge falsamente che la stessa avrebbe ‘rappresentato le vittime minorenni nel processo al Forteto’.

L’Avv. Zazzeri non ha partecipato direttamente al processo contro la setta del Forteto ma è stata triste protagonista della sconcertante e squallida vicenda laddove si legge nella sentenza del Tribunale di Firenze che aveva fatto parte del comitato scientifico della fondazione il Forteto, si occupava dei rapporti con il Tribunale per i Minorenni insieme a Fiesoli e Goffredi, con i quali aveva pianificato una strategia volta ad interrompere ogni rapporto dei genitori con i minori, consolidando e rendendo definitivo il loro inserimento al Forteto, in tal senso impartendo direttive specifiche agli affidatari; l’ex minore della quale era stata nominata tutrice ha raccontato al processo che si era convinto di quanto suggeritogli e del coinvolgimento della madre per le violenze sessuali subite ed aveva assecondato Fiesoli nell’attività di denigrazione del genitore, arrivando a scrivere, sotto dettatura, alcune lettere al giudice minorile nelle quali manifestava il suo disappunto e la volontà di non rivedere la donna: ‘sia la Zazzeri, che il Sodi, che il Goffredi, che Rodolfo che erano lì e era sotto dettatura, cioè me le dettavano, la Zazzeri me le dettava’.

Sempre in sentenza si legge che l’avvocato Elena Zazzeri aveva un rapporto molto stretto, quasi di amicizia con la comunità; per questa sua dedizione aveva beneficiato di lavori fatti gratuitamente a casa sua, di cesti natalizi, regali, accreditamento costante e presenza fissa alle cene del Forteto; da Rodolfo aveva saputo che il Forteto si era fatto carico di sue difficoltà economiche. Rapporti ‘cordiali’ e favori venivano dispensati anche all’avvocato Zazzeri, alla quale era stato gratuitamente risistemato il giardino ed imbiancato l’appartamento.

Il raggiungimento della maggiore età dell’assistito dell’Avv. Zazzeri era stato festeggiato in grande stile al Forteto, con un rinfresco nell’abitazione dello stesso avvocato con la partecipazione di alcuni giudici del Tribunale per i Minorenni di Firenze, come momento di affrancamento del ragazzo dalla madre e di uscita del Forteto dal controllo –intollerabile ingerenza- della Corte europea, che tanto fastidio aveva dato al Fiesoli.

Una testimone ha raccontato infine come una delle imputate, su incarico di Fiesoli, avesse comprato per l’Avv. Zazzeri un anello costosissimo, varie borse ed altri regali”, ha affermato l’Associazione Vittime del Forteto.