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FIRENZE, SPUNTA ANAGRAFE NELLA MOSCHEA ABUSIVA “COSI’ SINDACO NARDELLA AUTORIZZA LUOGO ILLEGALE”

Dario Nardella permette
il rilascio dei certificati anagrafici nella moschea abusiva che
sorge nel quartiere di San Jacopino
, come dimostra un cartello su
carta intestata del Comune di Firenze
affisso sulla porta dei locali
di via Targioni Tozzetti. Si tratta di un gravissimo accreditamento, su cui il Governo deve intervenire: per questo ho presentato un’interrogazione alla Camera.

E’ gravissimo che le
istituzioni a guida Partito democratico
, dopo aver permesso la nascita e l’esistenza di un luogo di culto senza autorizzazioni esenza conoscerne i finanziatori (LEGGI QUI), oggi addirittura lo legittimino
autorizzandolo ad emettere certificati anagrafici. Poco significa che in
quei locali abbia sede l’associazione ‘Centro Culturale del
Bangladesh’, con la quale è stato evidentemente stipulato l’accordo:
lì si continua a pregare senza autorizzazioni né controlli
, e senza
sapere cosa si dice nei sermoni. In questo contesto accreditare la
struttura come interlocutore (VEDI FOTO SOTTO) significa mettere il pericolo la stessa
sicurezza dei fiorentini
.
Chiediamo che il
Ministero degli Interni intervenga immediatamente
per fermare questo
paradosso. Il governo ha confermato che nella sede dell’associazione
continua ad esisterci una moschea abusiva senza imam riconosciuti a
guidare la preghiera e senza alcun collegamento con le associazioni
di culto islamico che dialogano con le istituzioni, né garanzie
contro prediche di estremismo e reclutamento di combattenti
Sono locali di dimensioni
ristrette
, ricavati in un fondo commerciale di 40 metri quadri senza
uscita di sicurezza, con autorizzazioni inesistenti
per ospitare
svariate decine di persone nella preghiera
. Inoltre, cosa
paradossale, in quel luogo possono ottenere certificati anagrafici,
oltre ai cittadini bengalesi, gli stessi fiorentini. 
La sinistra
continua a perseverare nelle politiche della ‘tolleranza illimitata’
ma da giugno, dopo le elezioni, ci penseremo noi a riportare a
Firenze la legalità.