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Forteto: cooperativa venda immobili in cui ospita i condannati

Se il Forteto ha problemi economici per cui non è in grado di pagare al tempo stesso i risarcimenti sanciti dal tribunale di Firenze e gli stipendi dei dipendenti, perché non utilizza gli immobili che ha a disposizione per trarne un profitto economico? 

La cooperativa smetta di ospitarci gratuitamente i condannati e li venda o li ceda in affitto per recuperare risorse. 

E’ una cosa gravissima che il Forteto si rifiuti di pagare i risarcimenti e che gli avvocati delle vittime siano costretti ai pignoramenti; è l’ennesima dimostrazione che la governance non è affatto cambiata nei metodi: mettere contro i dipendenti con le vittime, alcune delle quali lavorano tutt’oggi al Forteto, è un’azione degna della setta di Fiesoli. 

In fondo è eloquente il fatto, emerso nel sopralluogo della commissione regionale nella visita alla cooperativa, che la cooperativa regali l’uso degli immobili ai componenti della setta, così come alcuni dipendenti condannati, fra cui Luigi Goffredi, siano sotto contratto e non lavorino effettivamente per l’azienda agricola. 
Il Forteto non può continuare a vivere se non prende le distanze in maniera netta, e non solo a parole, con il sistema messo in piedi dal ‘profeta’ Fiesoli. 
L’unica soluzione è il commissariamento della struttura che conduca la cooperativa nella legalità, portando un minimo di credibilità morale, oltre che una gestione ispirata a criteri economici anziché alla copertura di coloro i quali hanno commesso crimini gravissimi.