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Italia2030 a Trieste: la storia tra pietre, mare e cielo

Con Italia2030 abbiamo lanciato una sfida alla Politica e a noi stessi. Mentre molti si interrogano sul proprio destino personale tra 8 mesi, noi ci vogliamo interrogare sul destino dell’Italia tra 18 anni. Abbiamo detto basta con la tattica della sopravvivenza, degli elenchini con le proiezioni del numero dei parlamentari, con le mezze riforme e con gli occhi bassi che cercano solo di evitare il fango. Amiamo la Politica perchè vogliamo rilanciare l’Italia e pre-occuparci che la terra dei padri possa esser la terra dei figli, che chi oggi nasce tra 18 anni trovi nel proprio percorso i risultati del nostro impegno e non i rifiuiti scaricati dalla nostra miope e incapace ingordigia.
Questa sfida sul futuro ha assunto un sapore unico lanciata oggi da Trieste.
La città più italiana di tutte. La città degli italiani per scelta, con orgoglio sacrificio ed eroismo. La città che ha vissuto invasioni e irredentismi, l’olocausto delle Foibe, l’insurrezione dei ragazzi del ’53 e le battaglie contro il bilinguismo.
La città che ha visto tra le fila della Destra Almerigo Grilz.

Difficile riordinare le emozioni dopo aver pregato sull’orlo della Foiba di Basovizza, passeggiato in Piazza della Vittoria o Piazza dell’unità d’Italia e aver discusso con i ragazzi, con Daniele, Augusta, Fox, Cosimo  e con l’amico Piero Tononi dei prossimi 18 anni della nostra Italia.
Preferisco solo allegare qualche foto e non provare nemmeno a trasformare in parole le emozioni e le speranze di una giornata così diversa.
Questa giornata mi lascia la certezza che sarebbe un crimine arrendersi a quello che qualche corvo vorrebbe essere un destino ineluttabile.  Siamo portatori di Valori troppo importanti per essere abbandonati in mano a una quotidianità così meschina.
Quelle pietre tra il mare e il cielo ci ricordano la sacralità del nostro impegno. La storia se non saremo all’altezza della sfida che ci aspetta non avrà alcuna pietà di noi.
L’Italia del 2030 da Trieste ci aspetta.