«In tre anni di governo abbiamo subito di tutto. Difendiamo le istituzioni da questa escalation». La mia intervista al Corriere della Sera

È in corso un imbarbarimento culturale, la sinistra priva di argomenti ricorre alla delegittimazione continua di chi non la pensa come loro

di Fabrizio Caccia

Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, davvero sta tornando la violenza politica?

«Noi facciamo un appello a riabbassare i toni, a difendere tutti insieme le istituzioni e la legalità, perché questa escalation è pericolosa. Ma avete visto cosa è successo al ministro Paolo Zangrillo l’altra sera a Torino? É stato costretto a fuggire dal palco della Festa dell’Unità dov’era stato invitato. Ora auspico che arrivino le scuse del Pd, magari tardive, ma è grave comunque l’aver consentito che avvenisse durante una festa organizzata da loro. Noi ad Atreju in questi anni abbiamo invitato tanti avversari politici, da Bertinotti a Conte a Renzi. Ma mai abbiamo consentito ad alcuno di trattar male i nostri ospiti. Purtroppo c’è in corso un imbarbarimento culturale, la sinistra priva di argomenti ricorre alla delegittimazione continua di chi non la pensa come loro. Stanno succedendo troppe cose in fila da tre anni a questa parte…».

A cosa si riferisce?

«Molti episodi neppure finiscono sui giornali, ma a partire dall’insediamento del governo Meloni abbiamo subito di tutto: banchetti assaltati, sedi incendiate, i nostri militanti aggrediti. Una violenza incoraggiata anche da parole dette in tv o in Parlamento con troppa disinvoltura. Penso all’attacco in Senato dei 5 Stelle contro il Ministro Tajani, a quello contro il Ministro Ciriani solo perché aveva detto che gli sembra di rivivere i tempi di Sergio Ramelli e delle Brigate Rosse…».

Sembra anche a lei?

«lo gli anni di piombo non li ho vissuti per mia fortuna, ma sono certo di una cosa: quella violenza non deve tornare mai più..».

Aveva due anni, nel gennaio’78, quando ci fu la strage di Acca Larentia.

«Ecco appunto. Ma mi chiedo: proprio perché la storia ci ha insegnato tanto, il Sindaco di Capaci del Pd che l’altro giorno ha definito Arianna Meloni “un’autentica miserabile fascista” non si rende conto di renderla bersaglio di qualche pericoloso estremista? lo ci trovo anche una grande carenza di profondità culturale e ideale. E ci vedo anche del business!».

Business?

«Sì, sono proprio schifato da certe cose: Alessandro Orsini e Alessandro Di Battista che sul loro social affrontano la vicenda palestinese e dicono che il governo Meloni ha le mani sporche di sangue, che è complice del genocidio del popolo di Gaza. E poi però ti accorgi che sotto i loro insulti e le parole di odio compaiono i link per acquistare online l’ultimo libro di Orsini o i biglietti dello spettacolo teatrale di Di Battista. Una vendita diretta. Insomma, si fomenta l’odio per qualche libro o biglietto in più. E vogliamo parlare di Odifreddi? Sempre questa superiorità morale sbandierata da parte loro per cui sparare a Charlie Kirk e a Martin Luther King sono due cose diverse».

Ma anche Elly Schlein ha detto di ricevere di notte minacce telefoniche con slogan fascisti («A noil») senza per questo gridare alla violenza politica.

«Noi condanniamo i messaggi di questi cittadini. Ma un’altra cosa sono i cattivi maestri della sinistra, che scrivono sui giornali, parlano in tv, fanno i sindaci. E invece di pensare a incanalare le pulsioni della piazza, le fomentano».

L’ufficio studi di FdI nei giorni scorsi ha preparato un dossier – «Chi soffia sul fuoco dell’odio politico» – sull’argomento.

«E i nostri avversari ci hanno subito visto chissà quale strategia dietro. La verità è che se ce l’avessero anche gli altri partiti un ufficio studi, direbbero meno sciocchezze in tv come in Parlamento».