Hanno fatto il loro dovere, hanno arrestato il criminale che ha ucciso un servitore della Patria: vanno elogiati e premiati, non indagati
Hanno arrestato il criminale che ha ucciso Carlo Legrottaglie. Adesso i due agenti hanno ricevuto un avviso di garanzia. Come sempre, qualcuno parlerà di “atto dovuto”. Noi pensiamo che, al contrario, questi due agenti dovessero essere elogiati e premiati per aver compiuto il loro lavoro con onore e con lealtà verso la Patria, e non indagati.
L’avviso di garanzia ai due agenti che hanno arrestato il killer
Mentre si svolgeva il funerale di Carlo Legrottaglie, sono stati recapitati due avvisi di garanzia ai due agenti che hanno arrestato il suo killer. Ad essere indagati ed assicurati alla giustizia devono essere i delinquenti, non i servitori della Patria. I due agenti che hanno fatto il loro dovere: hanno arrestato un criminale che ha ucciso un’agente delle Forze dell’Ordine intervenuto per sventare una rapina.
Anche per questo nel Decreto sicurezza il governo Meloni ha esteso le tutele in favore degli appartenenti alle Forze dell’Ordine che si trovino interessati da azioni giudiziali per ragioni di servizio. Un primo passo con cui tuttavia intendiamo affermare con chiarezza da che parte sta Fratelli d’Italia: delle donne e degli uomini in divisa che difendono la sicurezza di tutti noi.
La denuncia del Sindacato: “Hanno rischiato la vita e ora rischiano il processo”
“I colleghi hanno fatto il loro dovere per fermare pericolosi assassini armati che non avevano esitato ad uccidere il carabiniere Legrottaglie. Hanno rischiato la loro vita per assicurare alla giustizia due efferati delinquenti e ora rischiano il processo. È un atto di garanzia che consentirà ai colleghi di partecipare a tutte le fasi del processo e anche ad eventuali incidenti probatori, ma dovranno farlo con i loro avvocati e sino a quando non terminerà il procedimento avranno la carriera bloccata.
Almeno con l’approvazione del decreto sicurezza l’anticipo delle spese legali per fatti di servizio è passato da 5 mila euro complessivi a 10 mila euro per fase del procedimento penale. Chi fa il proprio dovere deve essere premiato e non messo sotto processo”, ha detto il Segretario generale del Sindacato autonomo di Polizia Stefano Paoloni.