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PRATO: PD BUTTA 30 MILIONI PER UN CAPANNONE VUOTO

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30 milioni totali di soldi pubblici buttati, per decine di migliaia di metri quadri desolatamente vuoti che non valgono neanche i 5,7 milioni pagati nel recente acquisto di Sviluppo Toscana.

Questa mattina, con il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana Paolo Marcheschi e alla capolista per il Consiglio comunale di Prato Chiara La Porta, abbiamo effettuato un sopralluogo a Prato nell’immobile ex sede del Creaf, il Centro ricerche ed alta formazione. Un progetto completamente fallito e che ha portato a processo giudiziario i responsabili, fra cui l’attuale sindaco di Prato Matteo Biffoni.

Dal fallimento del Creaf la Regione Toscana deve avere 10 milioni di euro ed i geni del Pd sono pronti a spenderne fino ad altri 8, fra acquisto e adeguamento locali, per recuperane 5. Se lavorassero così per una azienda privata sarebbero presi a calci nel sedere.

Ho presentato un’interrogazione alla Camera per chiedere conto di questo spreco imbarazzante, l’emblema del fallimento politico della banda della sinistra pratese e toscana.

“La gestione del Creaf da parte delle amministrazioni della sinistra è stata e continua ad essere indecente – ha sottolineato Chiara La Porta –  Biffoni e gli amministratori coinvolti, dopo questo scandalo, dovrebbero chiedere scusa, ripagare di tasca propria gli sprechi effettuati e sparire dalla politica. Invece si ripresentano a tutte le elezioni come se niente fosse: ci penseremo noi a mandarli a casa con il voto dei cittadini che sono esausti della loro incapacità”.

“Il fallimento del Creaf ha dell’inverosimile – ha commentato Paolo Marcheschi – ma resta un dato di fatto: il siparietto tra Regione Toscana, Comune e Provincia di Prato è costato ai cittadini una valanga di euro senza che i pratesi abbiano mai visto il centro di ricerca promesso in questi anni da tutti gli amministratori di centro sinistra. In qualità di consigliere regionale, mi impegnerò affinché la Regione faccia chiarezza perché i soldi pubblici non possono essere investiti con questa disinvoltura in operazioni immobiliari dubbie e poco opportune, visti gli esiti. L’intervento della Giunta regionale con l’acquisto dell’immobile da parte di Sviluppo Toscana, sul quale presenterò un esposto alla Corte dei conti, ha il sapore di una manovra elettorale di ‘salvataggio’ per il sindaco Biffoni – conclude Marcheschi – che dovrà certamente rendere conto del suo fallimento ai pratesi”.