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Guido Castelli lancia il “patriottismo comunale”

Patriottismo comunale

Il responsabile enti locali di Fratelli d’Italia, fresco di nomina, ha lanciato sulle colonne de Il Tempo il “patriottismo comunale”. Vi riporto l’intervento integrale.


Non credo che in Italia si possa realizzare la profezia di Parag Khanna, che vede la rinascita – reale in molte parti del mondo – delle città-stato. Non abbiamo megalopoli; probabilmente non le avremo. Ma anche in Itala c’è una rinata vocazione al territorio e alle città, alle comunità locali, che si traduce in un inevitabile rilancio dell’autonomia.

Al di fuori delle polemiche, pur calde e di giornata, sul processo tormentato dell’autonomia differenziata delle Regioni, c’è un processo di rinnovata vocazione ai territori, ai Comuni, che credo sia la chiave per il rilancio della prospettiva nazionale del Paese. Non sembri un paradosso. E’ vero che la sovranità nazionale ha bisogno di una Nazione. Ma non vedo la nostra Nazione senza i nostri territori, al punto che mi pace parlare di un necessario “patriottismo comunale”.

C’è una vocazione al territorio nella mia biografia di uomo dedicato alle istituzioni locali, c’è una dedizione di servizio a chi amministra gli enti locali, nelle mie responsabilità all’interno dell’Anci, che non viene meno, anzi si rafforza. Arrivo a dire che dopo la stagione del centralismo inaugurata da Monti e proseguita dai governi del centrosinistra, l’impegno per rafforzare città, Comuni e Province, secondo il principio costituzionale di sussidiarietà, può alimentare proprio quel patriottismo comunale di cui parlavo; perché il senso di appartenenza alla Nazione, alla Patria comune, deve rinascere proprio dal Comune, dal municipalismo operoso che è parte integrante della storia del nostro Paese. Le comunità locali, i territori, non sono negatività passatista, sono il luogo dei legami e delle identità. Possono rappresentare il futuro di un rinnovato legame dei cittadini con le Istituzioni e sono la condizione di qualunque solida ripresa economica e sociale.

Mi piace ripetere la frase del sociologo Franco Arminio: “Ama la tua città, ama il tuo paese, questo è il primo comandamento nella civiltà della geografia in cui ogni cosa va sistemata con cura nel suo spazio”. Nel percorso politico di Fratelli d’Italia vedo questa capacità di legare la modernizzazione del Paese, la capacità di disegnare orizzonti di sviluppo, con il forte e inequivocabile legame con la tradizione, l’identità, il territorio.

Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, conferendomi la responsabilità nazionale per il Coordinamento delle Autonomie Locali del partito ha voluto premiare il mio passato – dieci anni sindaco di Ascoli Piceno – e il mio impegno presente – come presidente della Fondazione Ifel, la struttura dell’Anci al servizio dei Comuni per la consulenza e la formazione sui temi della finanza locale. Ma ha voluto scommettere sul futuro. Sul futuro dell’autonomia locale.

Per questo avrò bisogno del contributo e della collaborazione dei tanti capaci e competenti amministratori locali di Fratelli d’Italia: non solo i sindaci di alcune grandi città, come Catania, Cagliari, L’Aquila, Pistoia, Pordenone, Ascoli Piceno ma anche i colleghi di decine di località più piccole, così come le centinaia di consiglieri comunali che si impegnano quotidianamente per rendere le città luoghi migliori dove vivere.

Salutare i compagni di strada di Forza Italia non è stato facile: ma ho visto troppe incertezze sul campo e troppi opportunismi. Al di là delle dichiarazioni di principio, troppo spesso ho visto accondiscendere a scelte – anche sul territorio – dettate dal Pd. Politicamente rispetto tutti, ma non con tutti condivido valori, esperienze, percorsi. Tra la mia vita politica e quella segnata dal Pd e prima dal Pci, in Italia e nelle città italiane, non c’è nulla di comune.

Con Fratelli d’Italia vedo possibile ridare forza e voce a una Destra italiana attenta ai disagi dei più deboli e capace di offrire capacità di crescita ai più capaci. Ripartire insieme nelle comunità locali è più facile e più produttivo. Per tutti. La sussidiarietà non è più solo un valore della dottrina sociale della Chiesa, ma anche un principio della nostra Costituzione. Il sovranismo politico di Fratelli d’Italia può essere più forte se dà voce al patriottismo comunale. Le autonomia locali sono state e devono continuare a essere il motore dell’Italia.