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Mps, c’è sempre di mezzo il Pd. E Fico nega il dibattito alla Camera

Mps Pd

Proposta d’acquisto Mps dall’ex deputato Pd eletto a Siena, Piercarlo Padoan. Lo stesso collegio dove oggi si candida il segretario Letta

Fratelli d’Italia ha chiesto che la Camera dei Deputati inserisse nell’ordine del giorno una informativa del governo sul caso Mps con successivo dibattito parlamentare. Ma il presidente Roberto Fico ha respinto la richiesta. Un tema spinoso anche per il ruolo dell’ex Ministro e parlamentare Pd Padoan, uno dei soggetti che ha presentato una proposta per la banca.

L’ha ricordato in aula il collega Galeazzo Bignami, che ha suscitato la reazione di Debora Serracchiani. La capogruppo del Pd ha chiesto a Fico di “riprendere alcuni colleghi da alcune affermazioni” su Mps.

Ho chiesto con trenta firme compresa quella del capogruppo di inserire all’ordine del giorno il tema di Monte dei Paschi. Possono far finta di essere estranei su chi ha fatto la proposta di acquisto Mps, che è l’ex deputato del Pd Padoan eletto a Siena, dove oggi si fa sostituire da Letta. I cittadini non sono scemi come pensano.

Il nostro capogruppo Francesco Lollobrigida ha chiesto che l’informativa su fosse svolta dal ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà presente in aula, ma il diretto interessato non ha dato disponibilità.

Ma quanto sono bravi Pd e 5 Stelle a scrivere documenti e a prendersi impegni “sulla carta”? Parole e impegni al vento, visto che poi quando si tratta di agire, smentiscono le loro belle promesse.

Qualche mese fa il gruppo regionale di Fratelli d’Italia ha chiesto al Consiglio di votare un documento che ribadisse l’importanza di difendere una banca del territorio come Mps. La maggioranza e il Pd, però, scelsero di votare un proprio documento, che rimetteva il futuro della banca senese nelle mani del governo Draghi.

“La verità è che Pd e M5S vogliono parlare di Mps a Roma, quando chiediamo che se ne parli in Toscana. E in Toscana, quando chiediamo che se ne parli a Roma! Ma cosa hanno da nascondere Pd e Movimento 5 Stelle su Mps”, sottolinea il gruppo FdI.

“Esigiamo chiarezza e che si faccia il possibile perché la banca rimanga a Siena e vengano garantiti i posti di lavoro. – sottolineano – Non ci interessa il futuro politico del segretario del Pd, a noi interessa salvaguardare una realtà economica simbolo della nostra ragione e il futuro di migliaia di cittadini”.

“La gestione sconsiderata della vicenda Mps da parte del Pd rischia di portare al naufragio la storica banca senese, di metterne a rischio il brand e di causare migliaia di esuberi”. E’ quanto sottolineano il co-presidente del gruppo Ecr e membro della commissione affari economici, dell’Europarlamento Raffaele Fitto, e il capodelegazione di FdI-ECR, Carlo Fidanza.

“Fratelli d’Italia farà di tutto per impedire che questo destino si compia. – hanno aggiunto – Per questa ragione abbiamo depositato un’interrogazione urgente alla Commissione Europea, indirizzata ai Commissari Gentiloni e Dombrovskis, per richiedere una deroga funzionale a superare il termine d’uscita dello Stato da Mps attualmente fissato al 31 dicembre 2021”.

“Più tempo è indispensabile per individuare soluzioni che tutelino marchio, patrimonio e livelli occupazionali senza
cedere alla tentazione di percorrere la strada più rapida e semplice, ma meno conveniente per lo Stato. Con l’operazione
avviata – aggiungono – la neutralizzazione dei rischi di esposizione per Unicredit comporterebbe l’impegno per oltre 10 miliardi da parte dello Stato”. Un rischio per i contribuenti italiani e i lavoratori del Monte.