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Leopolda, indagato il custode della cassaforte. La Fondazione di Renzi, il cognato e i soldi per l’Africa

L’ex presidente della fondazione Open, l’avvocato Alberto Bianchi, l’organismo che raccoglieva fondi per la Leopolda di Renzi (oggi chiusa) è indagato dalla Procura di Firenze per il reato di traffico di influenze.

Nell’ambito dell’inchiesta sono state effettuate anche alcune perquisizioni: si indaga su alcune consulenze, che secondo i legali di Bianchi sarebbero “perfettamente legittime”.

L’inchiesta, secondo quanto riportato su alcuni organi di stampa, potrebbe essere partita da quella legata ai fondi destinati ai bambini africani e che secondo gli inquirenti sarebbero finiti, fra l’altro, ad aziende riconducibili alla famiglia Renzi.

Per questa vicenda è nei guai Andrea Conticini, cognato di Renzi, indagato per riciclaggio per gli acquisti, a nome del fratello Alessandro, di quote di tre società: la Eventi 6 della famiglia Renzi (i cui soci sono la madre e le sorelle di Matteo) la Quality Press Italia e la Dot Media di Patrizio Donnini e di sua moglie Lilian Mammoliti, legati ai Renzi.

Queste operazioni risalgono al 2011. Alla Eventi 6 sarebbero arrivati 133 mila euro, alla Quality Press Italia 129 mila, alla Dot Media 4 mila. 

Uomo di fiducia di Matteo Renzi, Bianchi, che è stato anche legale dell’ex premier ora fondatore di “Italia Viva”, era stato nominato nel Cda di Enel nel 2014, pochi mesi dopo che il suo assistito fosse arrivato a Palazzo Chigi.