“La prima cosa da fare è abbassare l’Irpef. Fra le maglie di un bilancio della sanità di 8,1 miliardi ci sono sicuramente sprechi che ci permetteranno di abbassare la pressione fiscale”
Ai microfoni di Lady Radio Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana, ha parlato dei grandi problemi che la sinistra ha causato in questa Regione. Primo tra tutti quello legato alla gestione ed alla manutenzione della Fi-Pi-Li, una strada nevralgica della Toscana, ma anche Irpef e Autolinee Toscane.
Sanità: disavanzo pari ad aumento Irpef, il sistema così non tiene
“È certificato dalla Corte dei Conti, sono 200 milioni ogni anno, che è esattamente l’aumento dell’Irpef che è stato necessario fare. Ma il disavanzo della Regione Toscana, sempre secondo la Corte dei Conti, è di un miliardo. Quindi andare avanti così, evidentemente, ci porta a sbattere in un muro, non solo, ma i costi, se non si interviene, sono in alcuni casi destinati ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione”, ha ricordato Tomasi.
Tomasi: “Chiedono soldi ai cittadini e poi la Fi-Pi-Li non si rimette a posto”
“Prima di tutto andrebbe fatto un progetto esecutivo che preveda esattamente quanto costa, lo si dice così pubblicamente successivamente la Regione dovrà mettere una ‘fiche’ importante, ma dei 600 milioni dei fondi Fsc finora non ha messo un euro. La Regione metta invece la metà dell’investimento, poi si potranno chiedere risorse anche al governo e allo Stato.
E solo da ultimo, in casi estremi, si potranno chiedere soldi ai cittadini. La gente è preoccupata perché teme che con Toscana strade si crea un ennesimo carrozzone, si chiedono soldi ai cittadini e poi la Fi-Pi-Li non si rimette a posto. Questa paura va riconosciuta. Siccome questa è un’opera strategica devono essere messi tanti soldi, invece che parcellizzarli e darli a pioggia. Il pedaggio è l’ultima cosa da fare, in casi estremi”, così Tomasi è intervenuto in merito al progetto di Giani per la Fi-Pi-Li.
Rifiuti: Toscana, terra di discariche e di tariffe esose
Il candidato governatore del centrodestra Alessandro Tomasi ha toccato, poi, la questione della gestione dei rifiuti e della TARI. “Noi nella Regione Toscana ancora nel 2025 seppelliamo la maggior parte dei rifiuti sottoterra, nelle discariche: è una vergogna. L’altra parte la inceneriamo, la montiamo sui camion, la portiamo in altre regioni a farla incenerire, pagando fior fiore di quattrini che vanno sulle tariffe dei nostri concittadini”.
Eppure, ha aggiunto il candidato del centrodestra: “Vediamo sorgere in tutte le regioni, in tutti i paesi dell’Europa tecnologie stupende, di riciclo, di riuso, di riduzione dei rifiuti: quindi l’obiettivo è chiudere le discariche e dotarsi di quegli impianti”.
Tomasi: “Tagliati centinaia di migliaia di chilometri”
“Ho vissuto il passaggio ad Autolinee toscane. Ero contrario alla gara unica della Regione, quando dovremo rifarla dovrà avere tre lotti. Hanno subito soprattutto le zone deboli, dove sono stati tagliati centinaia di migliaia di chilometri. A Firenze ci sono difficoltà legate alle corsie d’emergenza, alle corsie preferenziali. In altri territori ci sono problemi perché non arrivano più bus, questo ha prodotto tagli enormi nelle colline e nelle montagne.
Il tema è importante. Il rapporto con Autolinee è complesso perché ultimamente la Regione ha dovuto stanziare ulteriori 300 milioni nell’arco di nove anni. La gara era sbagliata e il conto economico era evidentemente in perdita per mille ragioni. Così ci raccontano anche i consiglieri regionali. Secondo me, però, questo avviene in un modo non sufficiente rispetto alle mancanze contrattuali che vedo sul territorio”, ha affermato Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra alla presidenza della Toscana.
Sicurezza: “Situazione intollerabile, ogni regione faccia la sua parte con il Cpr”
“Son favorevole all’idea del Centro di permanenza e rimpatrio in Toscana. Tutti i sindaci toscani erano favorevoli per poi dopo, come sapete bene, cambiare idea. Ogni giorno partono decine di pattuglie di polizia che devono accompagnare chi ha commesso un reato verso un Cpr fuori dalla regione, privando il nostro territorio di forze dell’ordine perché stanno fuori dei giorni.
Credo che ogni Regione possa e debba fare, nel rispetto dell’umanità, nel rispetto anche di chi comunque viene fermato, la sua parte con il Cpr. Chi viene nel nostro Paese per lavorare e integrarsi è il benvenuto, può stare, ma non è tollerabile questa delinquenza, e non è tollerabile che ci siano luoghi che sono diventati ormai delle isole non attraversabili, per esempio le zone delle stazioni”, ha concluso Tomasi.
Ecco l’intervista integrale di Alessandro Tomasi a Lady Radio.