Il Presidente del Consiglio interviene in Parlamento: dalla pace in Medio Oriente, all’Ucraina, dal Green deal al Piano Mattei. europeo Meloni
In vista del prossimo Consiglio europeo il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta, come di consueto, al Senato per le sue comunicazioni. Un lungo discorso preciso e chiaro che ha definito esattamente le posizioni dell’Italia. Dalla guerra in Medio Oriente, a quella in Ucraina fino al Green Deal ed alla difesa dei confini europei.
Meloni: “Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo”
“Il recente accordo sul piano in 20 punti presentato dal presidente Trump – e firmato a Sharm el Sheikh – sulla crisi mediorientale, ha rappresentato uno sviluppo estremamente positivo e concreto, ed è frutto di un lungo e complesso lavoro diplomatico, al quale l’Italia ha contribuito con costanza e pragmatismo.
Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e nel futuro Stato palestinese, e deve essere disarmato, per impedire che continui a rappresentare una minaccia per la stabilità regionale. Abbiamo avuto, anche in questi giorni, prova della ferocia di questa organizzazione anche nei confronti degli stessi palestinesi, in una pericolosa serie di esecuzioni sommarie che consideriamo inaccettabili.
Sono queste le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina, come anche da indicazione di questo Parlamento. Il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate”, così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha iniziato le sue comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Sull’Ucraina la posizione dell’Italia non cambia
“Sull’Ucraina, la nostra posizione non cambia, e non può cambiare, davanti alle vittime civili, alle immagini delle città, delle case, delle stazioni elettriche e di stoccaggio del gas sistematicamente bombardate dai russi, con il solo e preciso intento di rendere impossibile la vita alla popolazione civile, che resiste eroicamente da quasi quattro anni a un conflitto su larga scala.
Per questo, contiamo di proseguire il lavoro che stiamo conducendo, insieme agli Stati Uniti – che, come ho sempre detto, devono essere parte integrante di questi sforzi – per definire garanzie di sicurezza robuste, credibili, efficaci nella loro chiaramente capacità di deterrenza, per Kiev e per tutti noi. Deterrenza che si basa innanzi tutto sulla forza dell’esercito ucraino, che ad oggi è uno degli eserciti principali del Continente.
Ma gli altri due perni su cui questa architettura di sicurezza si deve reggere, dal nostro punto di vista, prevedono una componente politica, con un meccanismo di assistenza modellato sull’articolo 5 del Patto Atlantico; e una componente di rassicurazione prevista dalla cosiddetta coalizione dei volenterosi”, ha proseguito il Presidente Meloni.
Abbandonare l’approccio ideologico del Green Deal
“Il Consiglio europeo sarà anche l’occasione per affrontare una questione che io considero determinante per il futuro dell’Unione: ovvero, la proposta di emendamento della Commissione Europea alla Legge europea per il clima, con la quale si intende fissare un nuovo obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni nette del 90% entro il 2040 (rispetto al livello del 1990), quale tappa intermedia verso l’obiettivo già previsto della neutralità climatica, ovvero del 100% di riduzione, nel 2050.
Noi vogliamo abbandonare quell’approccio ideologico che ha caratterizzato la stagione del Green Deal, per abbracciare un pragmatismo serio e ben ancorato al principio di neutralità tecnologica. Per questo, lo dico chiaramente, l’Italia non potrà sostenere la proposta della Commissione di revisione della Legge Clima europea così come formulata ad ora, a maggior ragione se non sarà accompagnata da un vero e sostanziale cambio di approccio”, ha affermato Giorgia Meloni.
Piano Mattei è un modello
“La logica del Piano Mattei per l’Africa è ormai un modello, non solo per l’Unione Europea – che con la Strategia Global Gateway si muove sempre più su binari paralleli ai nostri – ma anche per le singole Nazioni europee, che sempre di più ci chiedono di condividere la nostra esperienza e di poter collaborare con noi.
Riscontriamo un forte interesse anche per il Processo di Roma su migrazioni e sviluppo, come dimostra anche il recente annuncio da parte del Primo Ministro Britannico Keir Starmer, che ringrazio, di aver innalzato il proprio contributo alle nostre iniziative sui rimpatri volontari, in collaborazione con OIM e UNHCR, a 5,75 milioni di sterline”, così il Presidente Meloni ha continuato il suo discorso al Senato.
Meloni: “Andremo avanti con la testa alta e lo sguardo fiero”
“E a beneficiarne saranno soprattutto i quartieri periferici delle nostre città, le fasce più deboli della nostra popolazione, le nostre autorità di pubblica sicurezza che non vedranno più frustrati i loro sforzi, e gli stranieri regolari che scelgono di integrarsi nella nostra società. Ma più in generale ne beneficeranno tutti gli italiani, anche quelli che non sono d’accordo con il nostro approccio.
Lo avevamo promesso e lo stiamo facendo. E continueremo a farlo, perché la storia recente ci ha dimostrato che non importa quante menzogne si raccontino, né di quali nefandezze ti si accusi, né quanto si tenti di metterti i bastoni tra le ruote. La maggioranza degli italiani, sempre più maggioranza, riconosce il lavoro serio, la buonafede e i risultati.
E finché quella maggioranza sarà dalla nostra parte, noi andremo avanti con la testa alta e lo sguardo fiero, consapevoli della grande Nazione che rappresentiamo, in Italia e all’estero, perché sempre più italiani possano essere fieri di noi e, soprattutto, orgogliosi di essere italiani”, ha concluso il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Ecco il video completo dell’intervento: