Ucraina, Consiglio europeo approva prestito da 90 miliardi

Meloni: “Contenta che abbia prevalso il buon senso. Siamo riusciti a garantire le risorse necessarie ma con una soluzione e una base solida sul piano giuridico e finanziario”

Prosegue il sostegno dell’Unione europea all’Ucraina anche per il 2026 ed il 2027. E lo fa seguendo sempre la linea italiana che Giorgia Meloni ha portato con fermezza all’interno del Consiglio europeo. Infatti, non verranno usati i beni russi congelati, ma l’Unione europea emetterà un prestito di ben 90 miliardi di euro all’Ucraina attraverso il debito comune.

Meloni: “Soddisfatta dei risultati”

“Sono soddisfatta dei risultati di questo Consiglio europeo nei quali ho portato le posizioni alle quali chiaramente ero obbligata dalla risoluzione parlamentare e dalla posizione che abbiamo portato ieri in Parlamento, particolarmente su due temi che per noi erano importanti. Il primo era quello di garantire il necessario supporto all’Ucraina per i prossimi due anni, ma di farlo con una soluzione sostenibile sul piano giuridico e sul piano finanziario.

E sono contenta che abbia prevalso il buon senso, che si sia riusciti a garantire le risorse che sono necessarie ma a farlo con una soluzione e una base solida sul piano giuridico e finanziario. Il tema degli asset rimane nelle conclusioni. La decisione più importante sulla questione degli asset l’abbiamo già presa qualche giorno fa quando abbiamo immobilizzato gli asset garantendo che non vengano restituiti.

Nelle conclusioni viene detto che l’Unione europea, e seguendo quella che è la normativa, lo stato di diritto si riserva anche di considerare l’uso di questi asset soprattutto per ripagare il prestito che dovrà fare. Ma questo è un lavoro che deve ancora andare avanti”, così il Presidente Meloni a margine del Consiglio europeo.

Non sono stati usati i beni russi congelati

L’Unione europea ha deciso di seguire la linea italiana. Sui tavoli del Consiglio europeo, infatti, l’Italia, insieme a Bulgaria, Malta e Repubblica Ceca, ha portato avanti l’opzione di un prestito da 90 miliardi di euro finanziato sul mercato dei capitali con le garanzie del bilancio comunitario pluriennale. In questo modo i beni russi congelati rimarranno fermi.

E questo fintanto che la Russia nona pagherà i risarcimenti dovuti all’Ucraina. Quando questo accadrà l’Unione europea provvederà, poi, a ricorrere a quegli asset per rimborsare il prestito.