La sostenibilità ambientale deve camminare parallela a quella economica e sociale. L’Italia, con il governo Meloni, è stato il primo paese a dire che bisognava rivedere le regole
La competitività economica dell’Europa passa da una revisione di quello che conosciamo come Green Deal, cioè le regole fissate dall’UE per ridurre le emissioni. Regole che valgono solo per il nostro continente, come se i cieli del mondo fossero distinti. L’impatto del Green Deal sull’economia è stato al centro di uno dei panel dell’ottava giornata di Atreju 2025. Confronti che ha visto gli interventi di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Carlo Fidanza, Capo Delegazione FdI al Parlamento europeo, Angelo Bonelli Deputato AVS, Emma Marcegaglia Presidente e Amministratrice delegata di Marcegaglia Investments, Dolors Montserrat, Segretario Generale PPE. Con l’introduzione di Fausta Bergamotto, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e con la moderazione Luciano Fontana, Direttore de Il Corriere della Sera.
Urso: “L’Europa si è posta obiettivi non sostenibili”
“L’obiettivo della sostenibilità ambientale è pienamente condiviso e dovrebbe esserlo da tutti nel mondo, non possiamo farlo solo noi in Europa quando gli altri vanno in direzione avversa, dato che l’ambiente è comune. L’Europa si è posta degli obiettivi che sono non sostenibili sul piano economico e sociale e il rischio è che diventi un grande parco divertimenti o uno straordinario museo all’aria aperta in cui ricchi turisti asiatici trovano il posto migliore dove passare le loro vacanze. Noi questo non lo vogliamo.
Vogliamo certamente essere un patrimonio dell’umanità con le nostre bellezze storiche, culturali e artistiche, ma anche avere un’industria competitiva, capace di reggere la sfida sociale e occupazionale. Tre anni fa il governo di Giorgia Meloni era l’unico in Europa ad aver capito che occorreva rivedere le regole del Green Deal per coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, ci siamo mossi e finalmente oggi abbiamo una maggioranza di Paesi europei che chiedono alla Commissione di agire subito.
Vedremo il 16, quando la Commissione ci ha comunicato che avrebbe presentato due documenti importanti e fondamentali, la revisione del CBAM e la revisione del regolamento sulle Co2 e i veicoli leggeri”, così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dal palco di Atreju.
Marcegaglia: “L’approccio è stato ideologico”
“Alcune prime mosse sono state fatte, ma bisogna farne di più per arrivare a una situazione di parità competitiva tra noi e gli altri Paesi. È importante che l’Europa sia in prima linea, però il modo in cui è stato portato avanti non va bene in quanto sta portando a una deindustrializzazione. In questi anni abbiamo perso 1,2 milioni di posti di lavoro nelle aziende ad alta intensità di energia. L’approccio è stato ideologico, non basato su quali tecnologie ci servono.
Lo dico in modo chiaro: gli obiettivi che ci siamo posti non sono sostenibili. Oggi non ci sono le tecnodecarbonizzazione, ma con obiedeindustrializzata, con una leadership totale cinese”, ha affermato Emma Marcegaglia, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Investments un’Europa più povera, più deindustrializzata, con una leadership totale cinese”, ha affermato Emma Marcegaglia, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Investmentsa, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Investments.
Fidanza: “Difendiamo le identità nazionali”
“Un’Europa oggi debole, incapace di garantire sicurezza, libertà e futuro ai propri cittadini. I conservatori stanno lavorando per cambiare questa situazione. Non siamo internazionalisti e non crediamo in un modello unico valido dall’Islanda alla Sicilia. Difendiamo le identità nazionali e le differenze dall’omologazione globale.
Solo con il rafforzamento dei governi e dei partiti conservatori l’Europa potrà affrontare le sfide del presente e del futuro senza rinnegare se stessa”, ha proseguito poi Carlo Fidanza, Capo Delegazione FdI al Parlamento europeo.


