Atreju: Fini e Rutelli, il faccia a faccia 32 anni dopo la storica sfida per il Campidoglio

Nel 1993 si contesero a sorpresa il ruolo di sindaco di Roma, segnando l’inizio della Seconda Repubblica. Ad Atreju 2025 si confrontano su presente e futuro della politica

Era il 6 dicembre 1993 quando si tennero i ballottaggi per l’elezione dei sindaci di numerosi comuni italiani, tra cui Roma. A sfidarsi per il Campidoglio nella prima elezione diretta due giovani candidati sindaco: il segretario del Movimento Sociale Italiano/Destra nazionale Gianfranco Fini e l’ex Radicali e Verdi Arcobaleno Francesco Rutelli. Un ballottaggio imprevedibile e sorprendente. Come sorprendente fu, pochi giorni prima, il sostegno a Fini di Silvio Berlusconi. L’Msi risultò il partito più votato al primo turno, Rutelli vinse il ballottaggio. Ma al di là del risultato, quella sfida segnò la storia della politica italiana, inaugurando di fatto la Seconda Repubblica. Una sfida che si è replicata 32 anni dopo dal palco di Atreju 2025.

Il confronto tra Fini e Rutelli

Tutto esaurito nella sala Livatino per il confronto tra Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, uno degli appuntamenti di maggior richiamo dell’edizione di Atreju 2025. Un remake della sfida che vide i due protagonisti della politica italiana affrontarsi nella prima elezione diretta del sindaco di Roma, nel tardo autunno del 1993. “È cambiato (quasi) tutto in Italia e nel mondo. Quale bilancio e quali prospettive? Le opinioni di due protagonisti di quella svolta”, il titolo dell’incontro che ha richiamato un pubblico numerosissimo.

Non un semplice amarcord, ma un confronto dopo oltre trent’anni tra due politici che, con quel ballottaggio furono protagonisti della nascita della Seconda Repubblica. Passaggio che forse non si è compiuto completamente. Da qui l’idea di analizzare ad Atreju 2025 il presente e il futuro tramite il contributo di Fini e Rutelli.

Fini: “Non era caduto solo il muro di Berlino, ma anche la discriminazione ideologia verso la destra”

Un confronto schietto e corretto, inevitabilmente partito con il ricordo della sfida del 1993. “Mi candidai e percepii subito che c’era la possibilità di fare un buon risultato: non mi aspettavo francamente il risultato del primo turno, neanche di arrivare al ballottaggio sfiorando la vittoria. Ma nell’aria in città c’era davvero qualche cosa di nuovo. Fu determinante il sostegno entusiasmante di tanti militanti che vinsero una battaglia che non pensavano di poter mai affrontare. L’intuizione e politica fu quella di dire: ci candidiamo per dimostrare di saper governare.

Forse eravamo presuntuosi, ma in precedenza sindaci con la fiamma tricolore del Msi erano stati eletti. Non era caduto solo il muro di Berlino ma la discriminazione ideologica e partitocratica nei confronti della destra. Nuotavamo in mare aperto”, ha detto da Atreju Gianfranco Fini, che, accolto dagli applausi del pubblico, si è detto emozionato per “il ritorno a casa”.

Rutelli: “Rispetto Meloni. Ragioniamo in positivo, sulle cose che si possono condividere”

“Come si chiamano quelle serie di film? Ritorno al futuro. Sono serie che non finiscono mai”, ha detto Francesco Rutelli in apertura del suo intervento ad Atreju 2025. “Uso la parola futuro e non passato perché siamo tutti interessati al mondo di oggi che cambia drammaticamente”. E riguardo la sfida del 1993 l’ex sindaco di Roma ha ricordato che “quelle elezioni furono anomale perché è nato lì il bipolarismo italiano”. Tornando all’oggi Rutelli ha detto: “Rispetto Meloni. Si trova a dover gestire un momento di cambiamento geopolitico e strategico, pensiamo a Europa, Stati Uniti, Ucraina, Russia, Medioriente.

Il mondo sta cambiando in termini dirompenti, chi governa ha una necessità di tenere un equilibrio. Ragioniamo in positivo, Gianfranco, sulle cose che si possono condividere, su alcuni grandi temi si può andare oltre la competizione brutale, di qua o di là. Sarebbe saggio trovare, nella differenza fra maggioranza e opposizione, alcune aree in cui l’opposizione scelga di trovare una convergenza nei punti di utilità per il paese, che non significa fare pastrocchi”, ha detto Francesco Rutelli.

Giorgia Meloni ha ricostruito questa comunità

Un appello, quello di Rutelli, a cui Fini ha risposto auspicando “che queste sagge parole vengano ascoltate anche da esponenti dell’attuale sinistra. C’è la necessità di condividere degli obiettivi strategici per l’Italia”, ha detto Fini. “Ci sono dichiarazioni contro Meloni o a questa comunità che chi le ha fatte dovrebbe vergognarsi. Non c’entra nulla l’avversione alla destra, che è legittima. Ma il livello è da rissa da cortile più che da dibattito politico.

Poi non ci dobbiamo meravigliare se certe parole in libertà generano frutti avvelenati”, ha aggiunto l’ex segretario di An, prima di un’ammissione di colpa: “L’errore è stato chiedere e ottenere lo scioglimento di Alleanza Nazionale, perché era un movimento politico basato su un senso comunitario”, ha detto Fini, per poi riconoscere a Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia il merito di “aver ricostruito questa comunità, perché se si rimane al di fuori del proprio perimetro si rischia di essere in qualche modo apolidi. Poi è chiaro che sono passati tanti anni, è tutto cambiato, è tutto diverso e quindi mi riconosco, l’ho votata, la voterò. Non condivido al 100%, come è naturale da uomini liberi”, ha aggiunto Fini.

Rutelli sul centrosinistra: “Devono convincermi a votarlo”

Se per l’ex segretario dell’Msi e di An il giudizio attuale sulla sua area politica è chiaro, lo stesso non può dirsi per Rutelli. Alla domanda della moderatrice del confronto Hoara Borselli se si riconosce nel centrosinistra di oggi, l’ex sindaco di Roma ha candidamente ammesso: “Faccia la domanda successiva”, per poi aggiungere che “devono convincermi a votarlo”.

Dimostrazione della buona politica che c’è stata

È sempre un piacere ascoltare uomini liberi che hanno fatto parte della storia della nostra Nazione, tanto Fini quanto Rutelli. Si è trattato di un incontro sicuramente interessante che ci ha ricordato della buona politica che c’è stata. Quella politica in cui ci si confrontava, anche aspramente, ma con un rispetto diverso rispetto a quello che, oggi, vediamo da parte dell’opposizione di sinistra.

Ecco il video del confronto tra Fini e Rutelli: