Sono arrivati a definirlo in qualsiasi modo, da “fascista di m….” fino a “terrorista” e”mercenario”. L’odio della sinistra non conosce fine ma non cancellerà il ricordo di Almerigo Grilz
“Terrorista”, “Mercenario”, ecco alcuni dei modi in cui a sinistra hanno definito Almerigo Grilz. Un uomo che ha sacrificato la carriera politica per realizzare il proprio sogno, fare il reporter di guerra. E proprio mentre documentava la guerra in Mozambico è rimasto ucciso. Albatross racconta la sua storia, ma alla sinistra questo non va bene. Non ci riescono, il loro odio non si ferma di fronte a niente e glia attacchi e gli sfregi a Grilz ne sono l’ennesima dimostrazione. A riportare tutti questi indecenti attacchi ad Almerigo Grilz il giornalista Fausto Biloslavo che, in un articolo su Il Giornale, titola “Quegli irriducibili che sfregiano Grilz”.
Gli attacchi della sinistra ad Almerigo Grilz
Come riporta l’articolo di Biloslavo, tra i primi ad attaccare il film che racconta la vita di Grilz è stato proprio il Partito democratico di Trieste che ha addirittura parlato di “riscrittura ideologica” rifiutando, in questo modo, la riconciliazione bipartisan. Sempre a Trieste, poi, sulla pagina del cinema che proietta il film, hanno pubblicato una vignetta di un detrattore con la faccia del dittatore comunista Tito che urina sulla tomba del “fascista di m…”.
Grilz è stato poi accusato di qualsiasi cosa. Da chi lo ha accusato di essere un “terrorista” a chi un “mercenario”, fino ad arrivare a commenti come quello di Roberto Bonazza: “Beh ‘uomo’ non esageriamo adesso”. Oppure Igor Petellin che si è rammaricato del fatto che Grilz non sia stato infoibato dai partigiani titini, o Alessandro Metz, sotto processo a Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante del profitto, che ha dichiarato: “A Trieste del ‘giornalista’ non c’è traccia, solo il ricordo di un fascista picchiatore”.
Il delirio della sinistra: pellicce e occhiali da fascista
Adesso anche pellicce ed occhiali a goccia, di moda negli anni di Grilz, sarebbero fascisti. Questa è la “critica” mossa da Alberto Piccinini che ha scritto: “Costumista e regista hanno trovato particolarmente significativo avvolgere i due nei giacconi di montone che erano il top della moda fascia dell’epoca, assegnando per lo stesso motivo a Grilz un paio di Ray Ban a goccia”.
L’odio della sinistra non ha fine
La sinistra non ci riesce proprio. Il loro odio non si ferma di fronte a niente ed a nessuno. Sono arrivati a definirlo in qualsiasi modo possibile, da vignette incommentabili fino a dichiarazioni che lasciano attoniti. Sfruttano qualsiasi pretesto per attaccare non soltanto la memoria, ma la persona stessa e tutti coloro che vogliono ricordarlo. Sono riusciti perfino a dire che i giacconi di montone e gli occhiali Ray Ban a goccia, di moda negli anni di Grilz che li indossava nell’ultima foto che ha fatto, sono fascisti: un delirio totale.
Almerigo Grilz è stato un grande uomo che ha rinunciato alla propria carriera politica per inseguire il sogno di fare il reporter di guerra. Un sogno che gli è costato la vita e che oggi, con questo film, vogliamo ricordare.