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Anche la Normale di Pisa boicotta Israele

Dopo l’Università di Torino, dove i collettivi rossi hanno fatto irruzione e occupato il Senato accademico affinché votasse la mozione per boicottare Israele, adesso anche la Normale di Pisa cede ai centri sociali pro Hamas

Le Università italiane dovrebbero rappresentare luoghi di confronto, dibattito e pluralismo. Purtroppo, però, alcuni Atenei non sembra che vogliano perseguire più questi obiettivi. Dopo l’Università degli Studi di Torino, dove i collettivi rossi hanno fatto irruzione e occupato l’aula del Senato accademico affinché si esprimesse contro la prosecuzione della ricerca con gli Atenei israeliani (clicca qui se vuoi approfondire cos’è successo a Torino), anche la Normale di Pisa cede ai centri sociali pro Hamas. Infatti, in Senato accademico è stata approvata una mozione, simile a quella approvata a Torino, per boicottare il bando Meaci tra Italia ed Israele stipulato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per la raccolta di progetti di collaborazione con le istituzioni di ricerca israeliane. Una follia.

Bernini: “Sbagliata ogni forma di esclusione o boicottaggio”

“È radicalmente sbagliata ogni forma di esclusione o boicottaggio, estranea alla tradizione e alla cultura dei nostri Atenei, da sempre ispirati all’apertura e all’inclusività”, ha dichiarato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, intervistata al Corriere della Sera in merito alla scelta dell’Università Normale di Pisa di far passare in Senato accademico una mozione per chiedere al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale di riconsiderare il bando Maeci.

Per il Ministro: ” la richiesta di boicottare le istituzioni accademiche israeliane mira a ribaltare il principio di neutralità culturale e scientifica, trascinando le Università sul campo di battaglia a fianco di una delle parti. Così facendo si rinuncia a un potente strumento di ricerca della pace: la diplomazia scientifica”.

Carrai: “Motivazioni ridicole e vergognose”

“Trovo ridicole e vergognose le motivazioni con le quali la Scuola Normale di Pisa ha deciso di interrompere le collaborazioni in atto con gli atenei israeliani. Si parla di collaborazioni su tecnologie civili che però, secondo l’Università, potrebbero essere utilizzate da Israele per uccidere le persone a Gaza. Seguendo questo teorema allora potremmo dire che sulle mura della Normale gronda il sangue di centinaia di migliaia di persone, quante ne furono uccise dalle bombe a Nagasaki e Hiroshima: eminente allievo della Normale, lo possiamo vedere anche nel sito della scuola che se ne vanta, e a ragione, è stato Enrico Fermi.

Quell’Enrico Fermi grande fisico i cui studi sul nucleare furono precursori della bomba atomica, e che fu tra i direttori del progetto Manhattan che impegnò gli Stati Uniti in gran segreto per vincere la corsa agli armamenti atomici rispetto a Hitler. Io invece penso che anche grazie a Enrico Fermi e ai suoi studi il mondo abbia fatto passi avanti sia dal punto di vista scientifico-tecnologico, sia dal punto di vista politico.

Non fosse altro che ci ha liberato da Hitler. Purtroppo l’ideologia antisionista e anti ebraica oggi non permetterà alla Normale di contribuire a sconfiggere Hamas, un’organizzazione terroristica, e a rendere quindi il mondo più sicuro. Io dico che la Scuola Normale, sotto un falso pacifismo, prende la parte di coloro che invitano all’odio e non alla pace rinnegando il valore universale, appunto, che incarnano l’Università e la ricerca”, ha affermato il Console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia Marco Carrai.