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Approvata la mozione per la divisione tra banche commerciali e banche d’affari

Il consiglio Regionale ha approvato a stragrande maggioranza, unico astenuto Taradash, una mozione scritta dal collega Chiurli che ho firmato e sottoscritto. In questa mozione si chiede la divisione tra banche commerciali e banche d’affari. E’ un punto centrale del programma di Fratelli d’Italia. Riporto il testo così da permettere a tutti coloro che sono eletti nelle Istituzioni di ripresentarla.

OGGETTO:  SEPARAZIONE BANCARIA E RIFORMA NORMATIVA
SECONDO IL MODELLO DELLA LEGGE GLASS – STEAGALL
                                                   
Il
Consiglio Regionale della Toscana, 
                                       
Premesso che
· 
è
in atto una grave crisi economica a livello globale che ha minato e sta minando
anche la base produttiva di innumerevoli attivita’ imprenditoriali ed
industriali della nostra Regione Toscana e di tutte le altre Regioni italiane;
· 
assistiamo
al collasso delle imprese e delle famiglie, alla revoca dei crediti, alla non
concessione di nuovi crediti, ad un aumento vertiginoso delle procedure
concorsuali, a disastrosi tagli occupazionali;
· 
questa
crisi ha carattere strutturale e trova la sua radice nelle disfunzioni del
sistema bancario – finanziario e nel suo contrastato rapporto con la c.d.
economia reale;
· 
Gli organi di vigilanza
nazionali e internazionali

ed i mercati finanziari hanno contribuito a generare la crisi principalmente
attraverso la creazione di un eccesso di rischio ed a prolungarla attraverso
l’assorbimento di fondi pubblici destinati ai salvataggi bancari che avrebbero
potuto avere una diversa e più’ efficace destinazione: elementi, questi, di per
sè sufficienti a permettere di considerare il funzionamento del sistema bancario,
con le sue pericolose ripercussioni sulla economia reale, uno dei più seri
problemi strutturali, se non il più’ serio che il capitalismo contemporaneo si
trova oggi a fronteggiare;
· 
con
l’ondata di fusioni e di acquisizione rese possibile dalla deregolamentazione
gli istituiti bancari sono diventati grandi a tal punto che il loro fallimento
viene considerato come una eventualita’ tanto disastrosa da utilizzare i soldi
dei contribuenti per evitarlo;
·     
non
sono le banche di piccole e medie dimensioni, i piccoli istituti operativi che
raccolgono risparmi privati delle famiglie e danno credito principalmente alle
attività’ economiche del territorio ad avere creato la crisi, bensì  i grandi colossi che hanno abdicato alla funzione
di sostegno alla economia per dedicarsi alla finanza speculativa, alimentata da
banche di investimento internazionali, e consentita nel recente passato da
alcune zone di ombra di applicazione delle norme prudenziali;
·     
solo
il riconoscimento del ruolo delle Banche commerciali sarebbe  un vero strumento  per la crescita e la ripresa, perché
permetterebbe di distinguere gli investimenti destinati alle attività’
produttive  dai fondi  immessi nel sistema  bancario solo per coprire le perdite della
speculazione;
·     
se
le Banche venissero nuovamente separate si creerebbe un nuovo ordine
finanziario e gli speculatori sarebbero lasciati alla loro sorte senza
compromettere i flussi finanziari connessi 
alle attività’ della economia reale ed i nuovi crediti emessi non
finirebbero nel grande gioco d’azzardo della finanza speculativa;
·     
le
Banche dovrebbero investire i risparmi depositati dalla gente a servizio della
economia reale : remunerando i depositi e concedendo i prestiti;
                                        
Ricordato che
·     
con
la legge detta Glass – Steagall del 1933, voluta dal Presidente degli stati
Uniti F.D. Roosevelt, cancellata con una firma da Bill Clinton nel 1999, si era
disposto la separazione  tra attività
bancaria tradizionale ed attività bancaria di investimento: da una parte le
banche dedicate  al credito per le
famiglie e dall’altra le banche che giocano in borsa  con i soldi degli investitori privati;
·     
in
particolare la “ratio” della
separazione tra banche commerciali e banche di investimento contenuta nella
legge suanzi menzionata era quella di evitare che il fallimento
dell’intermediario comportasse altresì 
il fallimento della banca tradizionale, impedendo di fatto che
l’economia reale fosse direttamente esposta al pericolo di eventi negativi
prettamente finanziari;
                                             Visto che
·     
in
Italia con il Testo Unico Bancario del 1993 è stata di fatto rimessa in piedi
una commistione tra Banche commerciali e Banche d’affari, abolendo la Legge
Bancaria del 1936 con cui fu introdotto in Italia lo standard americano della
Legge Glass – Steagall;
·     
in
particolare con il processo che va dalla legge Amato ( 1992 ) alla legge  Draghi ( 1998) si è passati ad un regime in
cui, abolite le specializzazioni, le Banche sono diventate Banche universali, e
cioè fanno tutto, compresa l’attivita’ bancaria di affari;
·     
il
Fondo di Tutela dei depositi si trova a proteggere banche che mettono a
repentaglio i risparmi dei cittadini speculando sui mercati finanziari con la
loro divisione investment;
                                     Preso atto che
·     
nessun
prezzo è stato chiesto alle Banche fonte della crisi, ed i meccanismi
speculativi non sono stati bloccati e nemmeno arginati ;
·     
se
è vero che il sistema bancario è irrinunciabile e deve essere  difeso, è anche vero che dobbiamo pensare
agli italiani;
·     
per
far fronte alla crisi è urgente garantire l’accesso al credito alle famiglie ed
alle imprese e ridimensionare, con gli opportuni strumenti legislativi, il
potere degli squali della finanza;
·     
è
necessario rilanciare il lavoro produttivo ed arrestare la distruzione
sistematica di ricchezza che va a colpire la classe media  che vede diminuire le disponibilità’
economiche;
·     
è
altresì opportuno eliminare la finanziarizzazione della  economia e ripristinare regole anti
speculative per il settore bancario – finanziario;
·     
è
auspicabile  che il Governo italiano, in applicazione della invocata riforma
finalizzata alla separazione bancaria, conferisca alla Bce il potere di fissare
regole che distinguano tra investimenti finanziari utili all’economia reale e
quelli ad elevato rischio connessi a operazioni finanziarie di natura
speculativa, soltanto i primi da favorire e i secondi da utilizzare in un
segmento specifico del mercato finanziario in cui ogni investitore sia
responsabile di ciò che rischia e le direttive autorizzate ad essere operative
siano costrette ad osservare rigorosi limiti operativi e di capitale
;
                       Considerato che
·     
l’uscita
di sicurezza  consiste  nel rimettere la politica e lo stato  al di sopra della finanza, riportando
quest’ultima al suo ruolo  che è
quello  di fornire capitali  alle attivita’ produttive;
   Il Consiglio Regionale della Toscana,  tanto premesso, dato atto, visto e considerato
                                impegna la
Giunta Regionale
·     
ad attivarsi affinchè il
Governo Italiano promuova una riforma normativa volta ad affermare la
separazione tra Banca commerciale e Banca d’Affari secondo i principi ed il
modello della legge Glass – Steagall;
·     
ad attivarsi nella promozione
di tale riforma normativa, tenendo conto della esigenza di valorizzare un
modello di Banca tradizionale, non speculativa, riconoscendone la specificita’
ed il ruolo economico e sociale.