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“Basta calpestare le regole democratiche”: la mia intervista a “La Verità”

di Sarina Biraghi

II premier Giuseppe Conte ha annunciato la proroga dello stato d’emergenza al 31 dicembre 2020 anche se oggi abbiamo 67 ricoverati totali in terapia intensiva e più di metà delle regioni a contagio zero. «Un fulmine a ciel sereno», dice Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratellid’Italia.

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Ve lo aspettavate?
«Questa novità non era nell’aria per quanto ne sappiamo noi e non ne intravediamo i motivi. Noi non abbiamo strumenti per sapere se ci sono informazioni dai servizi segreti o analisi epidemiologiche riservate che solo lui conosce. Certo, se intende fare tale scelta Conte ha il dovere di venire in Parlamento e darei tutte le informazioni».

Conte ha spiazzato tutti, il Pd lo ha blindato, la presidente Casellati ha chiesto il voto in Senato.
«Partiamo dal presupposto che lo stato d’emergenza nella nostra Costituzione non esiste, quindi è già una forzatura. La sinistra ha urlato contro Orban e i suoi pieni poteri, ma nella Costituzione ungherese è previsto e lui lo ha applicato e lo ha già chiuso. In Italia, dove non è previsto, lo proroghiamo senza sentire ne il Parlamento ne il governo con una disinvoltura imbarazzante che calpesta le regole democratiche. Un problema di forma e sostanza».

I padri costituenti non hanno previsto pandemie…
«Certo, però davanti casi eccezionali si può interpretare il dettato costituzionale e collaborare tutti, altrimenti resta una forzatura delle regole. Se invece non c’è un motivo scientifico dimostrato, se è solo tattica politica, non può essere consentito».

Può essere un modo per mantenere pieni poteri?
«Appunto, e questo non può essere consentito, ma confidiamo nel presidente della Repubblica, custode e garante, se dovesse esseroi una scusa post-Covid nell’Italia repubblicana per avere pieni poteri significa che siamo di fronte ad un’emergenza più grave di quella sanitaria e Mattarella dovrebbe sciogliere i dubbi e chiarire».

Tensioni sociali, scuola e possibile ritorno del virus: questo governo può affrontare un autunno caldo?
«La gestione dell’emergenza di Conte è stata disastrosa dal punto di vista organizzativo ed economico. Ricordo annunci a notte fonda, sito Inps bloccato, disastro cassa integrazione… Da un lato Conte ha fatto flop, dall’altro ha dimostrato arroganza snobbando la disponibilità dell’opposizione a collaborare, addirittura ha deriso o bocciato alcune nostre proposte salvo poi scopiazzarle. Arroganza e incapacità sono un problema serio pensando alle difficoltà che esploderanno a settembre a prescindere dall’andamento del virus».

Quindi pieni poteri necessari?
«La soluzione sarebbe zero poteri a Conte e mandarlo a casa per il bene dell’Italia. Altro che accentramento. Con il virus è chiaro che la sanità non era di fronte a un facile problema, ma pensare di averlo risolto con il distanziamento sociale è troppo. Basti pensare che non sono stati in grado di fare un piano sanitario per mettere in sicurezza i nostri ospedali per affrontare una eventuale seconda ondata».

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Visti i sondaggi sul centrodestra pensa che Conte tema le elezioni regionali?
«Certo che le previsioni mettono paura a Conte e al governo e se fosse serio, come è stato D’Alema, in caso di sconfitta, dovrebbe dimettersi, tutta la sinistra dovrebbe dimettersi ammettendo il fallimento. Settembre sarà un mese difficile, con una maggioranza che non ha un’idea comune sull’economia e la crisi che morde, i soldi stanziati, anche grazie al centrodestra, finiranno e non basteranno più bonus. Se alla crisi economica si aggiungerà la bocciatura elettorale allora lo scenario dovrà cambiare».

Non sarà che con lo stato d’emergenza ne approfitterà per chiuderci di nuovo in casa rimandando le elezioni regionali?
«Non può chiuderci in casa, sarebbe insostenibile per il sistema democratico, una scelta che non permetteremo, non possiamo limitare libertà degli italiani perché
Conte conservi la poltrona».

Se accadesse?
«Senza prove scientifiche non è ipotizzabile alcun rinvio. Del resto loro hanno voluto la data di settembre per salvare il salvabile. Se ora cambiano idea chiediamo non solo elezioni regionali, ma election day con scioglimento delle Camere per rispetto della volontà degli italiani».