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Catasto, no a tasse nascoste sulla casa

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La riforma del catasto mette a rischio il Governo dei migliori. Sembra incredibile ma sul catasto Draghi e company rischiano grosso. 

Si tratta dell’articolo 6 della legge delega sulla riforma fiscale che prevede appunto la revisione del catasto. 

La volontà del Governo è quella di modernizzare i criteri di valutazione, procedendo alla nuova mappatura degli immobili e all’adeguamento dei valori catastali agli attuali prezzi di mercato. Tutte queste novità entreranno in vigore dal 2026. 

Cosa prevede la riforma del catasto

L’articolo 6 sulla riforma del catasto prevede appunto il nuovo sistema di mappatura degli immobili. Una novità che metterà a disposizione nuovi strumenti per Comuni e Agenzie delle Entrate. L’obiettivo è quello di scoprire immobili e terreni non accatastati correttamente o addirittura non registrati, per i quali appunto non si pagano tasse. 

La riforma del catasto prevede anche di rideterminare i valori di mercato delle case, in base alla zona in cui sono costruite. 

Rischio nuove tasse su casa

Tuttavia se la riforma del catasto appare una semplice modernizzazione del sistema, la questione è diventata decisiva per il Governo. Infatti le novità che si applicano alla riforma del catasto sono strettamente collegate al Pnrr. Perchè il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la necessità di garantire entrate fiscali sufficienti a far fronte ai debiti da ripagare. Per cui la mente corre al patrimonio più ingente degli italiani: le case. 

Il pericolo della riforma del catasto sta nel rischio di un aumento di tasse sulla casa. E lo spettro del ritorno dell’Imu sulla prima abitazione dobbiamo scongiurarlo. 

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La riforma del catasto nasconde nuove tasse?

No a Imu su prima casa

Gli immobili che non hanno più le caratteristiche originarie potrebbero infatti cambiare classe o categoria. Ed è proprio questa rimodulazione che ci spaventa. Come detto, con la riforma del catasto, l’adeguamento dei valori catastali a quelli di mercato potrebbe generare variazioni consistenti nell’Imu e nell’Isee.

D’altronde, come evidenziato dalla simulazione della Uil, con i nuovi valori catastali le rendite aumenteranno mediamente di oltre il 128%. Per cui l’Imu sulla seconda casa passerà dagli attuali 896 euro a oltre 2000 euro al mese.

Inoltre, secondo i calcoli Isee, una prima casa potrebbe passare da circa 23 mila euro a oltre 98 mila euro, con un aumento del 319%. Anche chi ha solo una casa, dunque, potrebbe essere penalizzato, ad esempio per l’ottenimento di bonus e agevolazioni su base Isee.

In Italia del resto ci sono oltre 60 milioni di immobili, di cui 35 milioni di abitazioni. Se il Governo pensa di tassare le case degli italiani siamo pronti a batterci in ogni sede.