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Cavalli chiude Firenze con 200 lavoratori: Follia

Cavalli: lavoratori trasferiti da Firenze

In mezzo alla pandemia il marchio storico dell’alta moda Cavalli impone i trasferimenti da Firenze a Milano

Cavalli chiude la sede di Firenze e impone a quasi 200 lavoratori di trasferirsi in Lombardia, a Milano. Oggi ho portato il caso alla Camera dei Deputati chiedendo al governo e al Parlamento di intervenire.

In mezzo ad una pandemia e in un periodo in cui viene incoraggiato lo “smart working'” Cavalli chiede ai dipendenti e alle loro famiglie di trasferirsi dalla Toscana alla Lombardia per non perdere il posto di lavoro è una follia.

Molti di questi lavoratori hanno età e condizioni di vita che rendono impossibile un trasferimento. Per questo la richiesta suona come un licenziamento di massa mascherato, peraltro deciso con modalità scarsamente trasparenti.

Occorre fare chiarezza ed intervenire su una decisione, la chiusura di Cavalli a Firenze, che oltretutto penalizza il territorio toscano.

Vogliamo vederci chiaro: le istituzioni devono vigilare perché non si consenta a nessuno di agire a piacimento: oggi a maggior ragione servono piani industriali seri e soprattutto rispetto per i lavoratori.

“Crediamo che tutte le aziende, pur non essendo noi imprenditori, stiano dicendo l’opposto proprio grazie al digitale e per le esigenze indotte da questa particolare situazione si sta valorizzando il valore e l’importanza del lavoro a distanza”, sottolineano i sindacati.

“Peraltro – aggiungono – questo non è il caso: siamo in presenza di un azienda fiorentina con sede propria per la quale la nuova proprietà ipotizza una chiusura senza ragioni tecnico economiche senza un piano di sviluppo e rilancio dell’azienda e senza una ragione reale”.