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CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE VALPROMARO è INDEGNA, LA REGIONE FACCIA LE BARRICATE

Ho presentato oggi una mozione in Regione, dopo aver raccolto l’appello lanciato in questi giorni dal Comitato paesano di Valpromaro, affinché Rossi intervenga pretendendo il mantenimento dell’ufficio postale di Valpromaro, in provincia di Lucca. L’ufficio è indispensabile per garantire i servizi essenziali a circa 2000 cittadini residenti in 11 frazioni collinari fra la Versilia e la Lucchesia disposte su un territorio difficile, fra i 130 e i 600 metri di altitudine.
Sappiamo bene che il piano di razionalizzazione delle Poste prevede tagli in tutti i comuni con gravi conseguenze, ma il caso di Valpromaro grida giustizia: la Regione Toscana deve fare le barricate e pretendere che quell’ufficio resti aperto.
Le Poste sono un’azienda privata che però viene finanziata dallo Stato ogni anno con centinaia di milioni di euro per garantire i servizi cosiddetti ‘universali’, cioè quelli essenziali, pagamenti e spedizioni che si possono effettuare soltanto alla posta, rappresentando veri e propri servizi pubblici. E’ assurdo che Valpromaro, grazie ai finanziamenti pubblici, non possa rimanere aperto.
Chiudere un ufficio così importante per garantire servizi ai cittadini è una vera e propria ‘interruzione di pubblico servizio’; se la Regione non interverrà per pretendere il mantenimento dello sportello faremo appello alla Direzione servizi postali dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni perché intervenga a sanzionare il comportamento ‘unilaterale’ dell’azienda Poste Italiane Spa.
Rossi non esiti un attimo e faccia pressione per il rispetto delle normative di legge che prevedono la garanzia dei servizi essenziali nei comuni disagiati, anche attraverso l’utilizzo di fondi regionali.

ECCO QUI DI SEGUITO IL TESTO DELLA MOZIONE

OGGETTO: IN MERITO AL SERVIZIO POSTALE SUL TERRITORIO TOSCANO ED IL RELATIVO PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA POSTE ITALIANE S.P.A – NELLO SPECIFICO IL CASO DI VALPROMARO (LU)

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che
– la fornitura del servizio postale e delle prestazioni in esso ricomprese è un servizio universale, sancito per legge ‘da fornire permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale, incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane’ (Dlgs. N. 261/1999 attuazione della Direttiva 97/67/CE concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio.)
– nel suddetto decreto legislativo è specificato che il servizio universale è caratterizzato come segue: a) la qualità è definita nell’ambito di ciascun servizio e trova riferimento nella normativa europea; b) il servizio è prestato in via continuativa per tutta la durata dell’anno c) la dizione ‘in tutti i punti del territorio nazionale’ trova specificazione, secondo criteri di ragionevolezza, attraverso l’attivazione di un congruo numero di punti di accesso, al fine di tenere conto delle esigenze dell’utenza. Detti criteri sono individuati con provvedimento dell’autorità di regolamentazione;

CONSIDERATO che
– a seguito del passaggio nel 1998 di Poste Italiane da ente Pubblico Economico a Società per Azioni è stato avviato in tutto il territorio nazionale, ed anche in Toscana, un drastico processo di razionalizzazione del servizio postale universale: dalla chiusura degli uffici, alla riduzione di orari e giorni per gli sportelli dislocati sul territorio;

RILEVATO che
– come previsto nel dlgs n.261/1999 art. 3 comma 12, lo Stato Italiano contribuisce a finanziare l’onere per la fornitura del servizio universale con trasferimenti quantificati nel contratto con il Ministero dello sviluppo Economico;
– l’onere del servizio postale universale riguardante l’esercizio 2010, al netto delle somme stanziate dallo Stato per compensazioni finanziarie per € 364.000.000,00, e’ risultato pari a € 325.000.000,00 (Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 1 luglio 2011 ‘Fondo di compensazione degli oneri del servizio postale universale. Esercizio 2011);

PRESO ATTO che il dlgs 58/2011 affida direttamente a “Poste italiane” il servizio universale per altri 15 anni, prevedendo una verifica quinquennale, operata dall’Autorità di regolamentazione sulla base di criteri da essa predisposti, di miglioramenti di efficienza, a pena di revoca dell’affidamento;

CONSIDERATO che
– dall’ultimo accertamento dell’ispettorato territoriale della Direzione generale per la regolamentazione del settore postale del Ministero dello Sviluppo Economico nella regione Toscana risultano sanzionati il 10% dei casi accertati (dati ministero);
– che i richiami e le segnalazioni risultano fatte dai residenti, in maggioranza, dei comuni montani, in particolare quelli con più bassa densità di popolazione, che storicamente denunciano situazioni difficili con gravi disagi (soprattutto per le fasce più deboli, ma non solo);
– la mancanza di ufficio postale in molti di questi comuni montani e disagiati è aggravata dal fatto che non sono attive reti di adsl efficienti che possano garantire almeno parte dei servizi on line;

PRESO ATTO
– che, nello specifico la zona in oggetto, è una zona di confine, collocata fra la Versilia e la Lucchesia, in una situazione insediativa particolarmente complessa, con un territorio accidentato caratterizzato da un importante dislivello (dai 130 metri ai 600 m sul livello del mare).
– che l’ufficio postale Valpromaro, locato nel Comune di Camaiore sulla strada parallela alla Sp1, serve oltre 2000 cittadini-utenti, residenti rispettivamente in 11 frazioni collinari;
– che l’ufficio in questione è funzionale anche ai tanti turisti che transitano sulla via Francigena, promossa dalla stessa Regione Toscana;

CONSIDERATO che
– non è ammissibile che la riorganizzazione di un’azienda privata che svolge per gli utenti un servizio, che la legge statale ancora qualifica e tutela come servizio pubblico ed universale, per la quale vengono versati all’azienda milioni di soldi pubblici, possa tagliare i servizi sul territorio nazionale senza un adeguato confronto con gli enti locali interessati e con codesta Giunta Regionale;

RILEVATO che
– è competenza del Governo Nazionale, in particolare del Ministero dello Sviluppo Economico, controllare l’attuazione del contratto in essere con l’azienda Poste Italiane spa;
– faremo appello all’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (Direzione servizi postali) perché intervenga a sanzionare il comportamento ‘unilaterale’ dell’azienda Poste Italiane spa;

CONSIDERATO l’appello lanciato dal Comitato paesano di Valpromaro, giustamente allarmato per le recenti notizie su una prossima chiusura dell’ufficio postale in questione;

PRESO ATTO che la chiusura di un ufficio postale, senza preventiva e motivata comunicazione, può essere considerata come interruzione di servizio pubblico;

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

– A tutelare i cittadini toscani, nel caso specifico i residenti nella zona in questione, nei confronti dell’azienda Poste Italiane affinchè venga rispettato sul territorio toscano il principio del servizio postale come un servizio pubblico ed universale, garantendone un’effettiva erogazione, di qualità nel rispetto del contratto nazionale del servizio postale;

– A segnalare il caso in questione, all’autorità di vigilanza governativa competente, che valuterà se applicare le relative sanzioni a carico di Poste Italiane spa;

– A richiedere urgentemente al Governo Nazionale, essendo in prossimità della verifica quinquennale del contratto di Poste Italiane spa, maggiori garanzie per la tutela del servizio per tutti i cittadini italiani;

– A convocare la direzione delle Poste Italiane per chiarire e valutare la qualità del servizio postale toscano, in particolare il caso in oggetto;

– A verificare se sono previsti nel bilancio regionali fondi a sostegno dei comuni disagiati per garantire i servizi postali e di prossimità (come previsto già dal D.P.G.R. 21-10-2009 n. 60/R);

Giovanni Donzelli