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Emilia Romagna, in 3.000 per Giorgia Meloni: “Manovra è un incubo di tasse e sprechi”

EuropAditorium Bologna

“Siamo qui per parlare di manovra, e abbiamo scelto Bologna non a caso” perché l’Emilia Romagna “rischia di essere la regione tra le più tartassate da un governo che sta facendo una manovra tutta minacce, manette, tasse e sprechi. Noi vogliamo un’altra Italia e un’altra manovra possibile”, lo ha detto Giorgia Meloni da Bologna, criticando la manovra economica dell’esecutivo giallo-rosso nel corso dell’iniziativa “L’Italia che pensa in grande”.

All’appuntamento, organizzato dal gruppo al Senato di Fratelli d’Italia, hanno partecipato oltre tremila persone. Un altro successo di partecipazione che dà il segnale della nostra crescita. Sono intervenuti imprenditori, lavoratori, disoccupati, rappresentati diretti delle categorie testimoni diretti dei danni che produce questo governo.

“Abbiamo ascoltato le categorie e i rappresentanti, raccogliendone le richieste e mettendole insieme, garantendo però per tutte coperture certe. Nuovamente abbiamo mantenuto le promesse fatte, mostrando quella coerenza e quel coraggio che ci sta premiando”, ha annunciato il capogruppo al Senato, Luca Ciriani.

Abbiamo presentato nel dettaglio, punto per punto, le nostre proposte, dando chiare indicazioni anche sulle coperture finanziarie. Perché a noi piace presentare proposte serie: siamo una forza politica coerente e l’abbiamo dimostrato ancora una volta.

L’iniziativa ha simboleggiato anche l’inizio della campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le prossime elezioni regionali che si terranno in Emilia Romagna.

“La Borgonzoni è la nostra candidata, pensiamo che Fratelli d’Italia possa davvero fare la differenza in questa regione”, ha sottolneato Meloni. “Stiamo facendo liste forti e competitive per portare un valore aggiunto che pensiamo Fratelli d’Italia possa avere”, ha aggiunto.

Capisco che la sinistra sia in difficoltà, non ha il coraggio di esporre i suoi simboli. Ho visto venendo qui diversi manifesti di Stefano Bonaccini senza simboli dei partiti che lo sostengono, probabilmente se ne vergogna”, ha sottolineato dal palco Meloni.

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Ovazione della platea alla convention di Fratelli d’Italia a Bologna, quando Giorgia Meloni ha toccato il tema di Bibbiano, la città passata alle cronache per un’inchiesta sull’affido di minori: “Siamo andati a Bibbiano per primi e saremo gli ultimi che se ne andranno. Non perché ci interessi utilizzare la vicenda di Bibbiano ma perché uno Stato giusto sta con i deboli, i bambini”.

Nel mirino della contromanovra di Fratelli d’Italia anche il reddito di cittadinanza: “Miliardi sprecati anziché utilizzati per sostenere le imprese”, ha attaccato il senatore Alberto Balboni.

Il vicepresidente del gruppo al Senato Isabella Rauti, che ha sottolineato come occorra impiegare risorse per “aiutare le famiglie, che per noi è un tema indennitario. Asili nido gratuiti e aperti a tempo pieno. Non un welfare assistenziale ma inclusivo e sociale, secondo una visione di prospettiva contro gli algoritmi di genitore 1 e genitore 2”.

Visione di prospettiva che “è essenziale anche sul piano industriale” dove, ha spiegato il senatore Adolfo Urso, “è in atto una colonizzazione predatoria delle nostre imprese con il rischio che l’Italia si trasformi in un museo a cielo aperto”.

Preoccupazione che si focalizza sull’Ilva, su cui FdI ha presentato un emendamento per ripristinare lo scudo penale, perché “se fallisce salta tutto il settore metalmeccanico italiano”.

Ma a preoccupare sono anche le infrastrutture anche se sottolinea il senatore Francesco Zaffini “in questa Manovra non c’è nulla. Probabilmente perché si ritiene non ci sia alcuna emergenza”.

Un commento che si unisce alla bocciatura della plastic tax che “è tutto quello che non si deve fare”. Il senatore Andrea de Bertoldi ha rilanciato la flat tax sui redditi incrementali denunciando che questa Manovra “ignora le partite iva”. Infine, dall’incontro è emersa la necessità di tutelare il made in Italy e il settore agricolo perché, come ha precisato il senatore Patrizio La Pietra, “difendere questo settore significa proteggere la nostra identità che ci rappresenta nel mondo”.