Piazzarono una bomba che esplose davanti ad una libreria a Firenze, considerata vicina a Casapound, causando il ferimento dell’artificiere della polizia Mario Vece, che nella circostanza perse una mano e un occhio.
Ieri tre anarchici accusati di aver posizionato l’ordigno nella notte di Capodanno 2017 sono stati condannati per lesioni personali gravissime (reato riqualificato da tentato omicidio): 9 anni e 6 mesi a Pierloreto Fallanca, 9 anni 10 mesi e 15 giorni a Giovanni Ghezzi e 9 anni a Salvatore Vespertino.
Il tutto sarebbe architettato, secondo quanto ricostruito dalla Procura, a Villa Panico, uno dei tanti edifici di Firenze rimasto per anni occupato e in mano all’illegalità.
Nel processo altri 25 imputati sono stati condannati, a vario titolo, per i reati di danneggiamento, violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni, imbrattamento, fabbricazione e porto di esplosivi, detenzione di artifici pirotecnici, rifiuto di fornire le generalità, per numerosi episodi avvenuti nel territorio di Firenze tra il 2015 e il 2017.
Giustizia è stata fatta ma nessuno potrà mai ripagare i danni commessi da personaggi ai quali è stato consentito di agire così impunemente nell’illegalità. Occorre prevenire e smantellare luoghi dove si progettano queste azioni.
Per quel poco che è stato possibile fare dopo il grave ferimento dell’agente, ci siamo battuti perché la Regione concedesse a Vece un contributo simbolico per manifestare l’importanza che le istituzioni stiano vicine alle vittime di fatti di criminalità.
Un fatto riconosciuto dal Consiglio regionale della Toscana, che dopo le nostre pressioni il 26 luglio 2017 ha votato una variazione di bilancio per rendere tutto questo realtà.