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Giorno del Ricordo: Vauro giustifica le foibe. Da lui parole ripugnanti e pericolose

Parole ripugnanti e pericolose, frutto di odio e portatrici di menzogne. Nel Giorno del Ricordo Vauro ha toccato veramente il fondo.

Ha definito la data del 10 febbraio, parlando all’agenzia AdnKronos, “un volgare e trucido strumento di propaganda sovranista e neofascista”. “In Jugoslavia – ha rimarcato Vauro – ci sono stati crimini di guerra fascisti, i primi campi di concentramento”. “Noi – ha sottolineato – eravamo il paese aggressore”.

“Le colpe dei carnefici – ha proseguito, come se non bastasse – non possono essere nascoste dietro la pietà umana per le vittime. L’uso strumentale di questa ricorrenza è dunque disgustoso, ma anche comprensibile. Perché il Giorno della Memoria è stato instituito senza tener conto del contesto drammatico in cui è avvenuta la tragedia e questo ha lasciato spazio alle strumentalizzazioni”.

“La pietà per le vittime – ha concluso – non può diventare uno strumento auto-assolutorio o di propaganda becera”.

Giustificare le foibe come reazione alle violenze degli italiani è un’operazione di negazionismo ignobile. Vauro, nel Giorno del Ricordo, non solo calpesta le centinaia di migliaia di persone coinvolte fra vittime e deportati, insieme alle loro famiglie, ma dimostra tutto l’istinto che esiste tutt’oggi nella sinistra di censurare e minimizzare le foibe in tutto quello che di tragico e drammatico hanno rappresentato per gli italiani.

A rispondere è stata Giorgia Meloni: “Vauro lo sa che questo dramma è stato ricordato da tutte le più alte cariche istituzionali? Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oppure Roberto Fico, sono sovranisti che utilizzano le foibe per fare propaganda? Le sue vomitevoli idiozie e falsità se le tenga per sé, anche se probabilmente nemmeno lui è in grado di sopportare i suoi vaneggiamenti”.

“Se la verità – ha sottolineato il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa – è quella che raccontano lui e l’Anpi negazionista mi chiedo perché per decenni non ne hanno mai parlato e anzi hanno cercato in tutti i modi di cancellare dalla memoria nazionale foibe e dramma degli esuli”.

L’esodo giuliano dalmata è stato per anni cancellato dalle pagine di storia e non permetteremo a nessuno di continuare ancora a negarlo.