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Le elezioni dei Consorzi di Bonifica sono irregolari, si sospenda tutto subito

Ho chiesto, insieme a Marina Staccioli e Paolo Marcheschi, alla Regione Toscana l’annullamento delle imminenti elezioni dei nuovi Consorzi di Bonifica Toscani per gravi vizi di forma. La norma voluta dalla stessa Regione è stata disattesa in più punti sostanziali, dall’informazione agli elettori all’accettazione di candidature incompatibili, in più parti del territorio molti consorziati stanno organizzandosi per chiedere l’annullamento delle elezioni, la Giunta rifletta bene sulla propria posizione.

Il 27 Dicembre 2012 è stata promulgata la Legge Regionale toscana n°79/2012 con la quale si provvedeva alla riorganizzazione sul territorio regionale dei Consorzi di Bonifica, da quel momento ridotti a sei. L’articolo 10 della suddetta legge recita al comma n.9 che “Al fine di promuovere la partecipazione alle elezioni consortili, il Consorzio di Bonifica, entro il termine di sessanta giorni antecedenti la data fissata per le elezioni, comunica agli aventi diritto al voto la data di svolgimento delle stesse, con l’indicazione del seggio dove si tengono le operazioni elettorali ed ogni altra informazione utile all’esercizio del diritto di voto”, una disposizione che appare chiara e che in una lettura più ampia riguarda sia l’elettorato attivo che quello passivo; a rafforzare il tutto interviene poi il comma n.10, “Oltre a quanto previsto dal comma 9, il Consorzio di Bonifica, entro il termine di quindici giorni antecedenti la data fissata per le elezioni, provvedere a darne avviso almeno in un quotidiano a rilevanza locale, specificando la data dello svolgimento delle stesse nonché l’indicazione dei seggi dove si tengono le operazioni elettorali”. I due commi riconducono esplicitamente e in modo chiaro e univoco alla necessità che tutti i consorziati siano informati con abbondante anticipo delle elezioni consortili.
Per i Consorzi di Bonifica il diritto di voto spetta a tutti i cittadini che pagano il contributo di bonifica e che quindi hanno il diritto di eleggere i propri rappresentanti territoriali o di farsi eleggere, e a loro deve arrivare comunicazione diretta; gli aventi diritto al voto in Toscana sono approssimativamente 1 milione e mezzo tra cittadini e persone giuridiche, ma molti di questi o non hanno ancora ricevuto comunicazione alcuna o l’avviso è arrivato solo nei giorni scorsi. Anche la Regione Toscana ha fatto ben poco per informare i cittadini dei propri diritti di elettorato attivo e passivo, e questo nonostante le parole in senso opposto dell’Assessore Bramerini.
Ci si lamenta della scarsa partecipazione al voto salvo poi far passare tutto sotto quasi completo silenzio stando ai dati più recenti in possesso (2009) la partecipazione al voto è generalmente molto scarsa, si parla infatti di circa il 2,5% degli aventi diritto, a fronte di più di circa 800mila euro spesi per l’allestimento e l’organizzazione delle elezioni, con un costo medio di ben 40 euro a voto, che in alcune aree aumentava fino a oltre trecento. Quest’anno la spesa prevista si aggira attorno ai 650mila euro.
Alla fine l’impressione è che faccia comodo che le elezioni consortili passino sotto traccia, di modo da poter indirizzare meglio l’esito delle elezioni, dopotutto si parla della gestione di risorse nell’ordine di svariati milioni di euro, mica noccioline, e a dimostrazione di questo ci sono, per esempio, i fatti del futuro consorzio di bonifica del Basso Valdarno, con comunicati stampa politici mirati al sostegno diretto ad una lista amica, per giunta composta da sindaci e amministratori, e dunque incompatibile con la stessa normativa che lo vieta esplicitamente. A questo si aggiunge quanto accaduto in Versilia, dove il locale Consorzio ha pubblicato i nomi delle liste in gara, dimenticandosi però di riportare i nominativi di due liste su tre.
Chiediamo che queste imminenti elezioni vengano rinviate affinché possano essere risolte le illegittimità fin qui riscontrate qualora la Regione Toscana decidesse di procedere oltre nonostante tutto, ci riserviamo di valutare il ricorso ad organi superiori affinché sia rispettato quanto previsto dalle norme volute dalla stessa Regione, anche perché siamo a conoscenza che molti consorziati si stanno organizzando in tal senso, e riteniamo le loro motivazioni più che legittime.