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Liste d’attesa in sanità: 210 giorni per vedere il reumatologo

Fiorentini, avete reumatismi? Teneteveli. Beh, per lo meno per 210 giorni, giusto il tempo necessario per ottenere una visita dallo specialista nella Asl 10. La quale però ha la giustificazione in tasca: «Uno degli specialisti si è improvvisamente ammalato – scrive – ed effettuava ambulatori in 3 presidi della zona sud est per un totale di 29 ore settimanali». Ok. Ma sostituirlo, per esempio, no? Vabbè, fuor da accidenti e malattie improvvise non è che gli altri dati sulle liste d’attesa nell’azienda sanitaria di Firenze siano rose e fiori. Ci siamo presi la briga di effettuare il monitoraggio su scala regionale delle liste d’attesa sanitarie; il merito è stato del Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai, che oggi ha esaminato gli esiti della sua indagine per quanto riguarda la Asl 10 di Firenze insieme a me ed ai nostri colleghi fiorentini Stefania Fuscagni, Paolo Marcheschi, Nicola Nascosti e Tommaso Villa. I dati li fornisce direttamente la Asl 10, e si riferiscono a una rilevazione effettuata l’11 giugno scorso alle ore 15 per le prestazioni il cui accesso, secondo le normative regionali, dovrebbe essere garantito in 30 giorni. I tempi di attesa sono calcolati non sulla prima disponibilità assoluta, ovvero il primo posto libero al Cup, bensì…

…su un parametro chiamato ‘prima disponibilità ponderata’: si tratta, spiega la stessa Asl fiorentina, del terzo posto libero. «Assumere questo parametro consente – si spiega – di annullare dal calcolo dei tempi di attesa le eventuali disdette che possono falsare il dato». Ottimo. Disponibilità ponderata sia, dunque. E dev’esser proprio ponderata bene, se anche per vedere un endocrinologo di giorni ne servono 100. Si sfora rispetto ai 30 giorni stabiliti, ma molto meno, sulle prestazioni di diagnostica per immagini. Molte le ecografie che vanno oltre il tempo massimo di legge, con picchi su quelle all’anche e caviglie (44 e 45 giorni) e su quella al tessuto cutaneo (46 giorni). Idem per i polsi, ancora con 45 giorni di attesa. Abbiamo visto che «Il fenomeno delle liste d’attesa in sanità rimane uno di quelli più critici, e anche percepiti come tali dai cittadini che vi si scontrano quotidianamente, del sistema sanitario regionale. La Regione ne parla, ammette il problema, afferma di stanziare fondi per fronteggiarlo… poi? Si aspetta mesi per alcune prestazioni. Qualcosa non va, ed è solo lavorando sulle criticità che si può incidere sul margine di miglioramento. Proprio, anche, per rendere efficaci le cospicue somme di denaro pubblico che la Regione dichiara di investire per arginare il fenomeno delle liste d’attesa in sanità».