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Manovra: tassa di 100 euro su attività economiche, la Toscana stanga professioni

La Toscana vuole reintrodurre la tassa d’iscrizione ‘per l’abilitazione all’esercizio di professioni e di attività economiche’, abolita nella nostra regione dal 2013. Così potenziali imprenditori, ma anche professionisti come avvocati, commercialisti, psicologi, e tutti coloro che devono sostenere un esame per aprire un’attività o iscriversi ad un ordine dovranno pagare, oltre a tutte le altre spese d’esame e marche da bollo, fino a 100 euro di contributo alla Regione. Si tratta di una scelta inaccettabile contro la quale ci batteremo duramente in Consiglio. 

La reintroduzione della tassa è nel documento collegato alla legge di stabilità che sarà discusso in Consiglio a partire dalla prossima settimana.
Il sistema vessatorio della sinistra non si smentisce mai, per di più questa volta stanga e va a colpire tutti coloro che, in un momento così difficile dal punto di vista economico, hanno deciso di scommettere su se stessi, prendendo un’iniziativa imprenditoriale o avviando una professione, quando già oggi pagano cifre salatissime per sostenere esami ed avviare le attività: anziché incentivarli eliminando burocrazia e tasse, i geni del Partito democratico pensano bene di stangarli. 
I 100 euro, secondo il testo dell’art.9 della Pdl n.147 collegato alla legge di stabilità 2017, finiranno nelle casse della regione come ‘rimborsi e altre entrate correnti’. 
Se il presidente Rossi e la sua giunta pensavano di far passare sotto silenzio questo provvedimento ingiusto e assurdo si sbagliavano di grosso. 
La sinistra continua a minare la ripresa dell’Italia: noi non accettiamo questa ennesima ingiustizia e la fronteggeremo in aula senza fare sconti.