Marche, scavalca la graduatoria del concorso e il Pd la candida alle regionali

Dopo una sentenza della Corte d’Appello e la conferma della Cassazione la dottoressa Cola si è dimessa, ma ha trovato posto tra le fila del Pd

Quasi 8 anni: questo è il periodo di tempo in cui la dottoressa Cola ha esercitato il ruolo di primariato all’ospedale “Murri” di Fermo pur essendo arrivata seconda nel concorso. A permettere la sua nomina, a scapito del primo arrivato, la firma di un alto dirigente della sanità delle Marche, allora governate dal PD. Come ha raccontato Il Giornale, alla nomina è seguito prima il ricorso del vincitore penalizzato, poi la sentenza della Corte d’Appello di Ancona, ora confermato dalla Cassazione. Sentenza definitiva cui sono seguite le dimissioni della dottoressa Cola. Finita qui la vicenda? No, perché il PD ha pensato bene di inserire la dottoressa nelle proprie liste per le regionali nelle Marche ed ha preso Livini in considerazione per una candidatura a Sindaco di Fermo.

Il concorso nel 2017

Nel 2017 Daniele Strovegli, anestesista, arriva primo al concorso bandito dall’Asur della Regione per il primariato di Anestesia e Rianimazione al “Murri” di Fermo. Dietro di lui la dottoressa Luisanna Cola. Eppure il direttore dell’Area Vasta 4 della Asur, Licio Livini, stravolge l’esito del bando, assegnando l’incarico alla dottoressa Cola sostenendo che il suo profilo fosse “più aderente”.

Il ricorso di Strovegli

Daniele Strovegli ha, giustamente, fatto ricorso e, dopo due anni e mezzo, il giudice del lavoro di Ancona lo ha rigettato. Strovegli ha quindi fatto ricorso alla Corte d’Appello di Ancona e, dopo ulteriori due anni, il provvedimento di nomina della dottoressa è stato dichiarato illegittimo perché “emesso in patente violazione dei principi”.

A quel punto Asur e la dottoressa Cola hanno fatto ricorso in Cassazione che, però, ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Ancona. I giudici hanno, infatti, dichiarato che l’assegnazione del posto alla seconda classificata è “contrario ai principi di correttezza e buona fede”.

Le dimissioni e la candidatura con il Pd nelle Marche

Dopo la sentenza della Cassazione la dottoressa Cola si è dimessa, dichiarando però alla stampa di averlo fatto per cercare una “migliore qualità di vita”, senza fare nessun accenno all’illegittimità della sua nomina. E dopo tutto questo il Partito democratico ha deciso di candidarla alle elezioni regionali nelle Marche.

Anche Livini ha trovato un posto tra le fila del Pd, preso in considerazione da quest’ultimo come possibile candidatura a Sindaco di Fermo.

Danno erariale per la Regione Marche

La storia non finisce qua. Perché nei quasi otto anni intercorsi tra la nomina e l’ultima sentenza la dottoressa Cola ha percepito comunque il suo stipendio di ben 5mila euro netti al mese, per un totale che si aggira tra i 450mila ed i 500mila euro. Una cifra consistente che sarebbe dovuta essere percepita dal reale vincitore del concorso, Daniele Strovegli. Ma così non è stato.

Questo potrebbe tradursi in un grande danno erariale a carico della Regione Marche.